Pescara: “Michetti e il suo tempo” al museo Paparella

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“Francesco Paolo Michetti e il suo tempo in Abruzzo” è il titolo della mostra inaugurata oggi al museo Paparella Treccia di Pescara e aperta al pubblico fino al 12 novembre.

C’è tutta l’essenza della realtà naturale e popolare abruzzese nella mostra dal titolo “Francesco Paolo Michetti e il suo tempo in Abruzzo”, inaugurata oggi al museo Paparella Treccia di via Regina Margherita a Pescara. Nei ventuno capolavori del grande artista, che a Francavilla fu il fulcro del cenacolo degli artisti, paesaggi, ritratti, pastori e processioni prendono vita attraverso un’inesausta forza creativa, posti a confronto con opere di Aristide Sartorio, Costantino Barbella, Pasquale Celommi, Basilio Cascella e Tito Pellicciotti.

La mostra, ospitata nella prestigiosa Villa Urania fino al 12 novembre e curata dal professor Fabio Benzi, ordinario di storia dell’arte moderna e contemporanea dell’università d’Annunzio di Chieti, viene presentata a vent’anni esatti dall’istituzione della fondazione Paparella Treccia Devlet, che al suo interno include la ricca e nota collezione di antiche maioliche di Castelli.

Oltre ai dipinti, l’esposizione si fregia di una serie di manoscritti originali e lettere di d’Annunzio, Sartorio, Barbella e Michetti e perfino spartiti musicali delle melodie di Francesco Paolo Tosti a testimonianza dei rapporti che gli artisti intrecciarono con una fecondità tale da far scrivere a Giovanni Papini che “tra il 1890 e il 1914 l’Italia ha traversato un periodo abruzzese”.

“Vennero dunque dall’Abruzzo a rinvigorire la cultura e le arti, un Michetti, un Barbella, un d’Annunzio ed un Tosti, ma andò a finire che non si dipingeva più: si michettava”, scriveva il giornalista Luigi Arnaldo Vassallo. “Le statue si barbellavano e si dannunziava la lirica. E in fatto di musica, si tostava dalla mattina alla sera”.

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