Pescara: intelligenza artificiale e legge, convegno sulla giustizia dei robot

“La giustizia dei robot” è stato il tema su cui si è incentrato il convegno organizzato a Pescara dall’Anf, associazione nazionale forense.

C’era una volta Re Salomone a sentenziare con saggezza divina sulle questioni del suo popolo, ma domani, in un futuro non troppo lontano, a vestire la toga potrebbero essere niente di meno che i robot, chiamati a sbrogliare questioni legali e a velocizzare i tempi di una giustizia dai tempi biblici, con buona pace del Re Salomone.

Di intelligenza artificiale, autonomia privata e processo, io digitale ed esperienza della legge si è parlato proprio nel convegno dal titolo “La giustizia dei robot”, organizzato dall’Anf, associazione nazionale forense, nell’aula Alessandrini del Tribunale di Pescara nella giornata di ieri, venerdì 25 ottobre 2019.

Tra i relatori c’erano: Claudio Castelli, presidente della Corte d’appello di Brescia; Paolo Comoglio, dell’Università di Genova; Giampaolo Di Marco, direttivo nazionale dell’Anf, e Jordi Nieva Fenoll, dell’Università di Barcellona. A moderare i lavori c’era Luigi Pansini, segretario generale Anf. L’evento è stato presenziato tra gli altri da Angelo Mariano Bozza, presidente del Tribunale di Pescara, e Marcello Pacifico, presidente dell’Anf di Pescara.

“Siamo alla vigilia dell’ennesima riforma del codice di procedura civile e di quello penale”, ha dichiarato Luigi Pansini, segretario generale dell’Anf. “Si parla di arretrato e di numero eccessivo delle cause ed ecco che l’intelligenza artificiale potrà essere competente per quanto riguarda chi dovrà emettere una sentenza. Dunque vogliamo anche noi avvocati capire quale potrà essere il ruolo o l’approccio che la nostra professione dovrà assumere, rispetto alle nuove forme di somministrazione della giustizia”.

“In questo convegno parliamo dell’impatto che l’innovazione tecnologica avrà sul settore della giustizia”, ha aggiunto Marcello Pacifico, presidente dell’Anf di Pescara. “Un impatto direi dirompente e per certi versi preoccupante, perché si parla di giudici robot e questa non è fantascienza, perché in alcuni paesi europei è già una sperimentazione avanzata. Proprio nei giorni scorsi il ministro della giustizia, Bonafede, ci ha dichiarato che anche in Italia è allo studio un sistema che riguarda la decisione delle cause, affidata a programmi informatici. Per ora questa è una fase sperimentale, ma sicuramente anche sul fronte della giustizia nei prossimi giorni ci saranno dei grandi cambiamenti”.

“È un tema molto delicato e molto importante quello che ci impegnerà nel prossimo futuro, sia dal punto di vista sostanziale che processuale, ma anche da un punto di vista organizzativo per quel che concerne la professione forense”, ha detto Giampaolo Di Marco del direttivo nazionale dell’Anf.

“Adesso ci sono strumenti di intelligenza artificiale che possono rendere la giustizia molto più veloce e molto più efficace di quello che è oggi”, ha sostenuto Jordi Nieva Fenoll, professore dell’Università di Barcellona, “ed è proprio questa la ragione che oggi ci spinge a parlare di intelligenza artificiale in questo convegno”.

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