Omicidio Vasto, da oggi periti al lavoro

Entrato nel vivo oggi l’incidente probatorio per l’omicidio di Vasto. I periti hanno un mese di tempo per ricostruire il traffico telefonico di Fabio Di Lello, la cui difesa chiede anche una perizia psichiatrica.

Il quesito posto dalla Procura di Vasto ai periti è quello di stabilire quali telefonate e quali messaggi abbia fatto e ricevuto Fabio Di Lello prima e dopo aver commesso l’omicidio di Italo D’Elisa. Sotto sequestro ci sono sia il cellulare di Di Lello che quello di D’Elisa. L’incidente probatorio, che si svolge a Pescara, riguarderà anche il contenuto di un computer in uso all’indagato. Entra nel vivo da oggi dunque il lavoro degli ingegneri informatici chiamati a esaminare i tre oggetti sequestrati: il sostituto procuratore Gabriella De Lucia, titolare dell’inchiesta, ha affidato l’incarico a Domenico D’Orazio, la difesa di Di Lello a Francesco Leone, il legale di D’Elisa, Pompeo Del Re, ha nominato Gianluca Biocca. I consulenti d’ufficio e di parte avranno un mese di tempo, salvo proroghe, per terminare il lavoro e completare l’incidente probatorio. Tra le ipotesi c’è quella che qualcuno abbia informato Di Lello dove si trovava D’Elisa il pomeriggio in cui è stato ucciso.

Intanto i difensori di Di Lello, gli avvocati Giovanni Cerella e Pierpaolo Andreoni, stanno raccogliendo tutta la documentazione medica al fine di poter eseguire una perizia psichiatrica, accertamento necessario per capire fino a che punto Di Lello fosse stato inghiottito in un tunnel sfociato nella vendetta. Ai legali che si recano a trovarlo in carcere quotidianamente, l’uomo ribadisce che la sua vita e’ finita, che non ha piu’ senso.

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.