Migrante accoltellato, verso iniziative di mobilitazione

La CGIL dell’Aquila annuncia “forte attenzione” e mobilitazione per fare chiarezza sull’aggressione a Sadio Camara, accoltellato a Pettorano Sul Gizio. Acerbo (PRC): “Non minimizzare pista razzista”.

La CGIL provinciale dell’Aquila, in una nota, esprime “solidarietà al giovane Sadio Camara vittima di un’aggressione brutale tra Sulmona e Pettorano Sul Gizio ed ora ricoverato in gravi condizioni  presso l’ospedale di Pescara. Sadio è un difensore dei diritti dei migranti, un attivista per i diritti civili e sociali , sostenitore delle battaglie della CGIL e animatore di tante iniziative. Noto è il suo impegno nell’associazione Ubuntu Onlus. Sono in corso le indagini per l’individuazione dei responsabili, ma tutto lascia intendere che la matrice sia razzista, in un contesto politico e sociale che, fomentando  l’odio e la violenza, ha oltrepassato i limiti della convivenza civile e pacifica. L’episodio, di una gravità inaccettabile, deve riportare alla luce ed in primo piano il tema dell’immigrazione nel nostro territorio; un tema da affrontare con razionalità, ma anche con  umanità e solidarietà. Di ciò va assunta piena consapevolezza. L’attuale momento storico deve considerare l’accoglienza come un valore assoluto, respingendo  ogni episodio di violenza  e xenofobia”. La CGIL annuncia nelle prossime ore “iniziative pubbliche di mobilitazione, e chiederà un incontro con le  istituzioni preposte (Prefettura e Questura), allo scopo di sensibilizzare la società civile ad una maggiore riflessione su quanto accaduto”.

IL SERVIZIO DEL TG8:

Di ieri la nota di Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista:

Sadio ha 27 anni. Viene dal Senegal. E’ laureato in filosofia. Fa servizio civile. Lo conoscono tutti gli attivisti di Sulmona e della Valle Peligna come persona mite e impegnata. Ora è ricoverato all’ospedale di Pescara. E’ stato accoltellato alla gola e gettato in un fosso. Solo per miracolo non è morto. I due aggressori gli hanno detto “ti insegniamo a campare”. Sembra una vicenda da sud degli Stati Uniti di altri tempi, una scena tratta da un film sul Ku Klux Klan. Impossibile non ricordare che a Sulmona nel giugno 2018 ci fu un’irruzione in un centro di accoglienza con l’accoltellamento di un richiedente asilo. Auspichiamo che gli inquirenti individuino al più presto i due criminali. Da quel che si legge ci sembra di constatare una tendenza della polizia a minimizzare o escludere il movente razzista che però non è suffragata da fatti emersi nè dal racconto del ragazzo. Non si vuole irritare il ministro degli interni che nei prossimi giorni sarà da quelle parti? Ritengo doveroso parlare chiaro: conosciamo i responsabili politici e morali del clima di xenofobia e razzismo che sta avvelenando il paese. Si chiamano Salvini e Meloni con l’incessante propaganda su cui stanno costruendo cinicamente il successo elettorale dei loro partiti. Può darsi che come nel caso del giugno 2018 gli aggressori siano solo dei balordi ma il clima che legittima e fomenta questo genere di violenze è stato creato da alcune forze politiche e da alcuni media e giornali che ne condividono e amplificano la propaganda. Basta barbarie! Solidarietà a Sadio da Rifondazione Comunista.
https://www.youtube.com/watch?v=zD5TFY_gOFE

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.