Lutto nella politica a Chieti, è morto l’assessore Antonio Viola

Improvviso lutto nel mondo politico a Chieti: è deceduto nella notte l’assessore Antonio Viola.

Sessant’anni appena compiuti da qualche giorno, Viola è stato trovato senza vita stamani nella sua abitazione di Cerratina di Pianella, vittima assai probabilmente di un malore fatale. Lo scorso anno Viola aveva avuto problemi cardiocircolatori, a causa dei quali si era momentaneamente defilato dall’attività politica ed amministrativa della Giunta Di Primio, ma negli ultimi tempi era tornato regolarmente al lavoro. Ricopriva l’incarico di assessore a Cultura, Manifestazioni, Eventi, Turismo, Sport e Personale.

Antonio Viola era nato a Gaeta (LT) il 18 giugno 1960. Sposato con un figlio, ha conseguito la laurea in Giurisprudenza ed esercitava la libera professione di Avvocato. E’ stato Consigliere Comunale dal 1990 al 1993, dal 1997 al 2000 e già assessore della Giunta Di Primio. Nelle ultime Comunali era stato eletto nelle file dell’UDC.

I funerali si svolgeranno domani, martedì 30 giugno, alle ore 15.30 nella chiesa del Convento delle Figlie dell’Amore di Gesù e Maria a Brecciarola.

 

Il messaggio di cordoglio del Sindaco di Chieti, Umberto Di Primio.

«Ho provato un grande dolore, questa mattina, quando mi hanno comunicato la scomparsa di Antonio. Il suo impegno, al pari di ciascun amministratore in prima linea nella politica attiva, annoverava estimatori e detrattori ma l’aspetto umano, la sensibilità della persona, il suo impegno nelle piccole e grandi battaglie dei cittadini e nel caso di Antonio, degli individui spesso “ai margini” della società, aspetto quest’ultimo poco noto ai più, dovrebbe indurre a riflessioni più elevate piuttosto che spicciole e banali considerazioni. In momenti come questo ci si sofferma sul profilo umano di chi lascia questa vita terrena e io intendo farlo, consapevole del fatto che più di ogni altro e da vicino, in questi dieci anni ho potuto apprezzare Antonio, il mio assessore, per la sua mitezza, il suo essere riflessivo, il suo garbo e quel saper misurare le parole perché mai fossero al di sopra delle righe: questo ha fatto di lui un uomo rispettoso e capace di rispondere ad ogni attacco con estrema serenità, quella stessa che risultava disarmante per chi, con lui, voleva scontrarsi. Nell’ultimo periodo, a causa dell’ostracismo di alcuni, ci eravamo ancor più avvicinati politicamente, aveva voglia di fare ancora “amministrazione” e voleva candidarsi per sostenere ancora una volta il progetto del centro destra per la città di Chieti. La sua scomparsa mi fa molto riflettere sull’importanza che a volte, anche in politica, si dà a cose che poi, di fronte alla morte, quando non è più possibile recuperare, ci accorgiamo essere inutili esercizi di supponenza. Mancherà la sua gentilezza, la sua educazione e quella delicatezza che lo hanno accompagnato nel corso di tutta la sua vita, scalfita fin dalla tenera età da esperienze dolorose ma che mai hanno reso il suo cuore insensibile e lontano dai problemi della gente».

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.