Lei, che le parole le aveva sempre trovate, anche quando ha dovuto sopportare la morte dell’amato nipote Davide sotto il crollo della casa dello studente, ha lasciato senza parole un’intera comunità. Quella aquilana, che la piange e la ricorda, che non la potrà mai dimenticare. Per le sue lotte, per le sue battaglie, per la sua coerenza unita a forza e tenerezza.

Antonietta Centofanti se ne è andata a 71 anni, a casa sua, forse le è stato fatale un malore.

In questi anni, come presidente del Comitato dei familiari delle vittime della Casa dello Studente, si è sempre battuta a viso aperto per ottenere giustizia e verità.

Il suo dolore non era solo il suo. Come del resto quello degli altri. Si è donata sempre con generosità ad una causa comune, alla collettività. Ha sempre mantenuto vivo il ricordo di chi non c’è più. Ha insistito sulla prevenzione, ha intrecciato rapporti con familiari di vittime di altre tragedie. Lei c’era sempre, con la sua presenza garbata e mai doma.

Tantissimi i messaggi di cordoglio. Rete 8 ha affidato un ricordo al giornalista Giustino Parisse che ha condiviso con lei dolore e impegno. “Se ne va quella che per me – dice – era una stampella. Lei non ci sarà all’inaugurazione del Parco della Memoria ma noi la ricorderemo sempre”.

L’ultima sua intervista il 6 aprile di quest’anno. La sua ultima battaglia quella per ottenere un parco della memoria in città. Una battaglia che ha vinto e che oggi rimane nella memoria con un luogo, finalmente, dedicato a chi non c’è più. Dove lei, nel giorno dell’anniversario, ha messo e ha fatto mettere dai visitatori delle primule.

Voleva che quel luogo fosse aperto a tutti, non un freddo memoriale ma un luogo di vita. Non una cattedrale nel deserto. Sta agli aquilani oggi renderlo vivo quel luogo. Per chi non c’è più e quindi anche per lei che per averlo si è battuta tanto.

71 anni, Antonietta Centofanti non si è mai arresa nella ricerca della giustizia per le vittime del Sisma, in particolare per i ragazzi morti nella Casa dello Studente. Tra questi c’era il nipote Davide. La sua ultima battaglia, vinta, è stata la realizzazione del Parco della Memoria delle vittime. Qui la sua ultima intervista a Rete8, lo scorso 6 aprile giorno dell’anniversario del sisma.