E’ morto Franco Marini

L’Abruzzo piange Franco Marini, sindacalista, ex ministro del Lavoro ed ex presidente del Senato. Aveva 87 anni ed era stato dimesso a fine gennaio dall’ospedale di Rieti dopo un ricovero per Covid-19. Domani camera ardente a Roma, mentre i funerali si terranno in forma privata giovedì.

Nato a San Pio delle Camere, in provincia dell’Aquila, Marini è stato segretario generale della Cisl, presidente del Senato, ministro del Lavoro e della Previdenza sociale, segretario del Partito Popolare Italiano e parlamentare europeo. Si terranno giovedì 11 febbraio, alle 11, a Roma, i funerali del senatore Franco Marini: le esequie, in forma strettamente privata, avranno luogo nella chiesa di San Roberto Bellarmino a piazza Ungheria. Domani sarà invece aperta, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 17, la camera ardente presso la casa di cura romana Villa Mafalda.

A inizio gennaio era stato ricoverato all’ospedale San Camillo de Lellis di Rieti per Covid-19.

LA BIOGRAFIA

Primogenito di una numerosa famiglia di modeste condizioni economiche, a nove anni si trasferì a Rieti per esigenze di lavoro del padre, impiegato nella Supertessile, e si diplomò al liceo classico Marco Terenzio Varrone. Conseguita la laurea in giurisprudenza, svolse il servizio di leva come ufficiale negli alpini, cui è rimasto sempre molto legato.

Iscritto alla Democrazia Cristiana dal 1950 e attivo nell’Azione Cattolica e nelle ACLI, incominciò la sua attività lavorativa, durante gli studi universitari, in un ufficio contratti e vertenze della CISL. Dopo alcuni anni di formazione, nel 1964 incominciò a collaborare con il Ministro per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno, Giulio Pastore. Segretario generale aggiunto della Federazione dei Dipendenti Pubblici nel 1965, nel sindacato della CISL, discepolo di Pastore, assunse un ruolo sempre maggiore, diventando negli anni settanta vicesegretario, e nel 1985 venne scelto come segretario nazionale.

Nel 1991 alla morte di Carlo Donat-Cattin ne ereditò la corrente politica di Forze Nuove, interna alla Democrazia Cristiana, tradizionalmente più sensibile alle prerogative del mondo del lavoro, e passò nell’aprile dello stesso anno dalla segreteria del sindacato al Governo, diventando Ministro del lavoro e della previdenza sociale del VII Governo Andreotti. La DC lo candidò per la prima volta nelle elezioni politiche del 1992, risultando il primo degli eletti a livello nazionale, e Mino Martinazzoli lo scelse per l’incarico di responsabile organizzativo.

Seguendo il partito nella formazione nel 1994 del Partito Popolare Italiano, ne divenne segretario nel 1997 succedendo a Gerardo Bianco. Guidò una segreteria volta a rimarcare la propria individualità all’interno dell’alleanza dell’Ulivo, in contrasto con l’idea di Romano Prodi di una vera e propria unione dei partiti. Eletto al parlamento europeo nell’elezioni del 1999, lo stesso anno lasciò la segreteria in favore di Pierluigi Castagnetti. In seguito, non ostacolò l’entrata nell’alleanza elettorale della Margherita delle elezioni politiche del 2001, che, trasformandosi in partito nel 2002, lo designò come responsabile organizzativo. All’interno della Margherita, rappresentò i settori più centristi, inizialmente prudenti sull’idea del Partito Democratico. Nel confronto che ci fu nel maggio del 2005 tra Romano Prodi e Francesco Rutelli, Marini sostenne quest’ultimo affermando la necessità della Margherita di presentarsi da sola al proporzionale.

Eletto senatore alle elezioni politiche del 2006, fu scelto come candidato alla presidenza del Senato, sfidante dell’altro candidato espresso dalla Casa delle Libertà, il senatore a vita Giulio Andreotti. Il 29 aprile 2006, con 165 voti, Marini divenne presidente del Senato della Repubblica Italiana, con una votazione (la terza) molto seguita dai senatori a causa della possibilità che Andreotti vincesse, sostenuto dalla Casa delle Libertà, dal senatore Cossiga e dal senatore Marco Follini.

Il 21 febbraio del 2007, dopo le dimissioni del governo guidato da Romano Prodi, era stato indicato come possibile nuovo Presidente del Consiglio di un eventuale governo tecnico. Tuttavia, pochi giorni dopo il governo Prodi si ripresentò alle camere incassando nuovamente la fiducia. Nel novembre del 2007 fu proposto dal senatore Lamberto Dini per sostituire Prodi in un eventuale governo istituzionale, ma Marini immediatamente rigettò l’ipotesi. Concluse il mandato di presidente di Palazzo Madama il 28 aprile 2008, con l’elezione del suo successore, Renato Schifani.

In seguito alla caduta del governo Prodi II, e nonostante il suo iniziale diniego ad assumere altri incarichi, il 30 gennaio 2008 il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano conferì a Marini un incarico esplorativo che non andò a buon fine.

Marini partecipò alla fondazione del Partito Democratico e fu il principale referente della corrente de “I Popolari”, di matrice democristiana e cristiano sociale. Alle elezioni primarie del 2009 sostenne la candidatura di Dario Franceschini. Si presentò alle politiche del 2013 dopo aver chiesto un’ulteriore deroga al PD, ma non fu rieletto. Il 17 aprile 2013 fu indicato come candidato alla presidenza della Repubblica da parte del PD, dal PdL, da Scelta Civica, dall’UdC, dalla Lega Nord, da Fratelli d’Italia, dal Centro Democratico, dalle minoranze linguistiche (SVP, PATT, UpT), da Grande Sud e da Il Megafono – Lista Crocetta. Il suo nome, proposto in una rosa di nomi dal Segretario del PD Pier Luigi Bersani, fu ristretto poi in una terna (in cui figuravano anche Giuliano Amato e Massimo D’Alema) dal Presidente del PdL Silvio Berlusconi in cui fu scelto infine Marini per la prima votazione con il quorum più alto. Tuttavia alla prima votazione non riuscì a raggiungere il quorum richiesto di 672 voti, fermandosi a 521. Con tale risultato Marini è divenuto il primo candidato alla fine non eletto ad aver raggiunto in uno scrutinio la maggioranza assoluta dei voti, e il candidato non eletto col massimo numero di voti in un singolo scrutinio.

Ana, con lui se ne va l’Alpino vero abruzzese – Gli alpini abruzzesi lo piangono, perchè “Franco Marini era l’Alpino abruzzese con la A maiuscola”. Lo ricorda con affetto Pietro D’Alfonso, il presidente della Sezione Abruzzo dell’Ana, perchè “nessuno di noi si può dimenticare che appena poteva scappava da noi, ex alpino semplice, col cappello con la penna sotto al braccio che si infilava sulla testa alla prima occasione. Anche da presidente del Senato, da solo, prendeva la macchina e si presentava ai nostri incontri. Era iscritto alla sezione di Barisciano, lui che era nato a Sa. Pio delle Camere – prosegue Di Pietro – direi che è nella storia vera dell’alpinità abruzzese: anche il suo passo era da alpino, cadenzato, lento ma sicuro, come se ogni volta mettesse il piede su una roccia pericolosa”. Quanto il Marini politico e sindacalista era vicino all’Alpino Marini Franco? “Lui anche da alpino si sforzava di far capire che bisognava sempre stare dalla parte di chi era in difficoltà, vicino agli altri, e lo diceva sempre, tra un canto e un bicchiere di birra nei nostri raduni. E diceva sempre che bisognava far tornare la naja negli alpini, era d’accordo con la proposta del servizio militare di leva accorciato. E’ un dolore per noi, ci rappresentava davvero”.

Lutto cittadino a San Pio delle Camere – “A San Pio delle Camere abbiamo proclamato il lutto cittadino: è stato per noi una persona straordinaria, sempre presente, e un politico di primissimo ordine che non ha mai dimenticato la sua terra nonostante gli altissimi incarichi. Il nostro paese sicuramente lo ricorderà con il cuore e con celebrazioni”. E’ il pensiero del sindaco di San Pio delle Camere, Pio Feneziani, sulla scomparsa “inaspettata e molto dolorosa” del compaesano Franco Marini. “La notizia ci ha colto all’improvviso, l’ho appreso dalla Tv, nella mia mente scorrono 40 anni di ricordi in virtù di un’amicizia sincera – spiega il primo cittadino di San Pio, Comune di 700 abitanti – Sono stato vicino a Franco fin dai tempi in cui lasciò il sindacato per entrare in politica, anche se lui ha optato per il centrosinistra e io per il centrodestra. Tra noi c’è stato un rapporto personale e umano che ci portava ad avere un’interlocuzione politica, ma anche a fare camminate, mangiare una pizza e vedersi al bar”. Feneziani ricorda che a San Pio delle Camere Marini era venuto l’ultima volta per le feste di Natale e fine anno nel 2019. “Poi con il Covid non lo abbiamo più visto, non so se è venuto a fare visita al cimitero dove riposa la moglie, l’ho sentito alcune volte al telefono, sulle sue condizioni ci informava il cugino Leonello”. “Era uscito dal Covid, ma evidentemente il suo fisico era indebolito – continua Feneziani – Fino alla fine è stato lucido, come lo abbiamo conosciuto quando ci vedevamo. E’ stato per noi un punto di riferimento, sempre legato alla sua terra. Ricordo che nel 2018 è venuto per essere presente all’inaugurazione della sede comunale, ristrutturata dopo i danni del terremoto”. Il sindaco rivela che “Marini, persona molto intelligente, aveva elaborato anche la delusione per la sconfitta nella corsa alla presidenza della Repubblica nel 2015, tanto che a volte uscivano fuori anche delle battute su quel passaggio storico”. Secondo quanto si è appreso, Marini sarà sepolto nel cimitero di San Pio delle Camere accanto alla moglie.

 

IL CORDOGLIO DELLA POLITICA E DELLE ISTITUZIONI ITALIANE

A dare l’annuncio, su Twitter, Pierluigi Castagnetti. “Ci ha lasciato Franco Marini. Già presidente Senato, ministro del Lavoro, segretario generale Cisl e segretario nazionale PPI. Uomo integro, forte e fedele a un grande ideale: la libertà come presupposto della democrazia e della giustizia. Quella vera”.

Lo ricorda il commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni: “La politica come passione e organizzazione, il mondo del lavoro la sua bussola, il calore nei rapporti umani. Ci mancherà Franco Marini. Ha accompagnato i cattolici democratici nel nuovo secolo”.

“Oggi piangiamo la scomparsa di Franco Marini, politico e sindacalista di spessore, uomo di indiscussa integrità morale. Presidente del Senato e Ministro, è stato un importante protagonista della nostra storia repubblicana. L’Italia ricorderà il suo prezioso contributo, nei ruoli politici e istituzionali, sui temi del lavoro e sul rafforzamento della democrazia parlamentare. Ai familiari giunga il mio cordoglio e quello del Senato della Repubblica”. Lo ha dichiarato il Presidente del Senato Elisabetta Casellati.

“La scomparsa di Franco Marini, al quale sono stato legato per anni da stima e amicizia, e la cui collaborazione ho avuto modo di apprezzare durante il mio mandato di Presidente della Repubblica, mi addolora profondamente. Va ricordato il suo lungo impegno ai vertici del sindacato, e la successiva attività politica nella Democrazia Cristiana prima, nel Partito Popolare e da ultimo nel Partito Democratico. Di grande spessore è stato il suo contributo fattivo ai lavori parlamentari, e in particolare al Senato, di cui è stato autorevole Presidente. Con questo spirito partecipo al cordoglio dei famigliari e di chi lo ha conosciuto e stimato”. Sono le parole del messaggio di condoglianze del presidente emerito Giorgio Napolitano per la scomparsa di Franco Marini.

“Ci ha lasciato uno dei grandi protagonisti del sindacato e della politica degli ultimi 40 anni. Uno degli artefici della nascita dell’Ulivo e del centrosinistra, quando con coraggio impedì che il PPI scivolasse a destra. Io perdo un Maestro, un Padre, un Amico”. Così l’esponente del Pd, Dario Franceschini, ricorda Franco Marini.

“Apprendo con dolore della scomparsa di Franco Marini con cui ho condiviso una parte importante della mia vita politica. Mi stringo alla sua famiglia e a tutti coloro che gli hanno voluto bene”. Così l’ex premier Romano Prodi ricorda l’ex presidente del Senato.

“Ciao Franco”. Così scrive su Twitter il leader di Iv Matteo Renzi, condividendo il messaggio di cordoglio di Pierluigi Castagnetti per la scomparsa dell’ex Presidente del Senato Franco Marini.

“Ci ha lasciato Franco Marini. Un grande Italiano. Instancabile combattente a difesa del futuro e dei diritti dei lavoratori. Protagonista e guida dei cattolici democratici, è stato, davvero per tutti, un esempio e un punto di riferimento per il suo pensiero e per la sua voce libera e autorevole. Tra i fondatori del Partito Democratico, ha combattuto per rafforzare la democrazia e per un Italia più giusta. Siamo tutti più soli”. Così su Facebook il segretario del Pd Nicola Zingaretti.

“Con Franco Marini scompare un protagonista della vita democratica, delle istituzioni, del mondo del lavoro. Ne ho sempre ammirato la determinazione, la tempra ma anche il buon senso e l’equilibrio manifestato in ogni circostanza. Pur militando in un campo diverso dal nostro non l’ho mai considerato davvero un avversario, quanto piuttosto un interlocutore con il quale ragionare in modo costruttivo nell’interesse generale del Paese. Mentre l’Italia attraversa un momento così difficile, proprio a causa della tragica malattia della quale lo stesso Marini è stato vittima, un momento che richiede l’unità della Nazione e il concorso delle migliori energie del Paese, mancheranno il suo equilibrio, il suo senso delle istituzioni, la sua passione politica lucida e priva di faziosità”. Lo scrive in una nota Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia.

“La scomparsa di Franco Marini è fonte di profondo dolore e commozione. Se ne è andato un uomo al quale il nostro Paese deve molto”: a dirlo è il commissario straordinario alla ricostruzione post sisma, Giovanni Legnini. “Franco – aggiunge – era un combattente per i diritti dei lavoratori e sociali, e una personalità politica con un altissimo senso delle istituzioni. Durante il suo lungo percorso prima sindacale e poi politico – dice ancora Legnini – è stato capace di trasmettere i suoi solidi valori democratici e di solidarietà, riuscendo a parlare ai lavoratori e agli ultimi così come a tutta la classe dirigente del Paese, comunicando sempre quella elevata dimensione etica che ha caratterizzato tutto il suo impegno pubblico”. Il commissario ricorda come Marini sia stato “protagonista delle fasi di passaggio più complesse della storia repubblicana degli ultimi decenni, che ha saputo affrontare con grande lucidità, coerenza e lungimiranza”. “Lo ricordo con grandissimo affetto, gratitudine e amicizia: non dimenticherò mai i suoi consigli e insegnamenti negli anni difficili della sua Presidenza del Senato, nella condivisione quotidiana del lavoro parlamentare e nell’impegno incessante per il nostro amato Abruzzo, alle cui sorti ha dedicato molte delle sue energie. Grazie Franco, ci mancheranno la tua grande umanità e saggezza”, conclude Legnini.

“Mi mancherà Franco Marini, combattente e appassionato. Sempre a difesa della democrazia e dei diritti dei lavoratori”. Così su Twitter il ministro della Salute, Roberto Speranza.

“L’Isola del Giglio perde un caro amico”. Così il sindaco Sergio Ortelli ricorda la figura di Franco Marini che al Giglio (Grosseto) possedeva una casa dove ha trascorso per molti anni il tempo libero. “Lo voglio ricordare con discrezione – afferma Ortelli – quella stessa con cui amava vivere l’Isola e, nonostante fosse già una persona di primo piano del sindacato e della politica, ha sempre dimostrato con tutti grande umiltà ed amicizia”. Ortelli ricorda come Marini fosse conosciuto da tutti, ma come si sia comportato sempre con signorilità, quella stessa che l’ha caratterizzato nelle sue attività e nei suoi ruoli istituzionali. “E’ stato un amico vero dell’Isola del Giglio – ricorda il Sindaco- senza mai ostentare il suo ruolo, ma allo stesso tempo è sempre stato pronto a dare supporto e sostegno laddove richiesto”. “Non è retorica – afferma sempre Ortelli – se diciamo che perdiamo uno di noi, una persona che pur non essendo gigliese ha amato profondamente la nostra Isola e l’ha rispettata. Esprimo la nostra vicinanza alla famiglia, al figlio Davide, ai quali invio le mie più sentite condoglianze e quelle della nostra comunità”.

“Un uomo schietto e autentico cui si portava spontaneamente rispetto e affetto, un punto di riferimento per chiunque amasse la buona politica, una figura che ha sempre onorato le istituzioni nelle cariche che ha ricoperto. Con la sua passione originaria e mai sopita per il mondo del lavoro cui ha dato tanto, Franco Marini era al tempo stesso saggio e combattivo, riflessivo e coraggioso. Perdiamo un pezzo dell’Italia migliore, lo salutiamo con l’impegno a non disperderne l’opera e l’esempio. Ai familiari va il cordoglio dell’intera commissione Lavoro”. Così la presidente della commissione Lavoro della Camera Debora Serracchiani.

IL CORDOGLIO IN ABRUZZO

“L’Abruzzo perde una delle sue figure più autorevoli e rispettate. A nome mio e della giunta regionale esprimo il cordoglio per la scomparsa di Franco Marini, politico e sindacalista che ha svolto la sua attività raggiungendo i massimi livelli istituzionali prestando sempre particolare attenzione alla sua terra d’origine”. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio.

“Il Senatore Franco Marini ha indubbiamente rappresentato la voce dell’Abruzzo in una importante stagione politica che è stata quella del ‘fare’. Dal sindacato ai ruoli di Governo, così come di partito, ha fatto sentire la propria presenza autorevole, senza mai negare il confronto e il dialogo, anche con i propri avversari politici, mai nemici, ma interlocutori di parte contrapposta. Pensavamo avesse superato la crisi del Covid-19, che lo aveva colpito a inizio gennaio, e mai avremmo pensato che quella drammatica pandemia che ormai ci affligge da un anno potesse sconfiggere la sua forza da leone. A nome mio personale e di tutto il Consiglio regionale esprimo il cordoglio e la vicinanza alla famiglia e agli amici più cari”. È il commento del Presidente del Consiglio della Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri sulla scomparsa odierna del senatore Franco Marini.

“Della sua figura, che ha avuto un ruolo importante in Abruzzo come nella storia politica del nostro Paese, resteranno indelebili i ricordi di franchezza e autorevolezza – ha sottolineato il Presidente Sospiri -. Sui problemi del Paese, da amministratore nelle più alte cariche dello Stato e da sindacalista, aveva uno sguardo concreto, disincantato, ma mai disilluso, una visione che gli ha permesso di coltivare passioni e sogni, di pensare sempre in grande e di immaginare, di prefigurare. Ed è questa forse l’eredità più importante che lascia ai suoi abruzzesi, quella comunità alla quale ha sempre sentito di appartenere sebbene la vita familiare lo abbia condotto a vivere, studiare e lavorare a Rieti, ma l’Abruzzo era sicuramente il suo cuore”.

“Franco Marini ci ha lasciato. Con la sua scomparsa perdiamo un punto di riferimento nel periodo più difficile per i cattolici democratici in politica”. Lo dichiara Camillo D’Alessandro, deputato di Italia Viva. “È stato un uomo di battaglia, di saggezza, di equilibrio per il mondo della politica e del lavoro. Ha formato e avviato alla politica e al sindacato tanti giovani ora diventati classe dirigente”, conclude il parlamentare abruzzese.

“Franco Marini è stato un riferimento centrale per la vita politica e sindacale della nostra provincia, della regione, dell’Italia intera. Con tenacia, caparbietà e uno sconfinato senso delle istituzioni è riuscito a ricoprire ruoli di assoluto rilievo nel panorama nazionale: segretario generale della Cisl, presidente del Senato, ministro del Lavoro e della Previdenza sociale, segretario del Partito Popolare Italiano e parlamentare europeo, fino ad aver sfiorato l’elezione al Quirinale che avrebbe reso giustizia alla sua intera esperienza politica, sindacale, sociale, culturale. Marini rappresenterà sempre un modello di integrità, libertà, attaccamento ai valori democratici più profondi. La sua battaglia per l’equità sociale, durata una vita intera, dovrà essere monito per tutte le classi dirigenti. Il legame con la sua terra e le sue origini ci restituiscono il senso di una abruzzesità vera e profonda, quasi iconografica: uno stimolo per tutti a tenere sempre in estrema considerazione la tutela della nostra regione”. Lo dichiara l’assessore regionale alle Aree interne, Guido Liris.

“L’Abruzzo dice addio a una figura che ha segnato profondamente la sua storia. Legatissimo alla sua terra, Franco Marini è stato un esempio di determinazione, lealtà, rispetto delle istituzioni”. Lo dice il coordinatore della Lega, il deputato aquilano Luigi D’Eramo. “Ho appreso della sua morte con dolore – aggiunge D’Eramo -, di certo la regione e il Paese perdono un uomo forte, fedele all’ideale di democrazia e giustizia sociale che ha declinato nella sua sconfinata esperienza politica e sindacale. Un vero esempio. Alla famiglia giungano i miei sentimenti di vicinanza e cordoglio”.

“Scompare con Franco Marini un grande italiano e un grande abruzzese. Uomo appassionato, mediatore dalla schiena dritta, ha sempre anteposto le ragioni della politica alle sue sorti personali. Ha onorato il mondo sindacale e quello delle istituzioni con un’energia e una generosità rare a quel tempo e ancor più in quello presente, così liquido che di una persona della sua umanità si avvertirà ancora di più l’assenza”. Lo dichiara il senatore Gaetano Quagliariello, di ‘Idea-Cambiamo’.

Per il capogruppo Pd Silvio Paolucci, “Con Marini scompare un grande abruzzese, un nome che ha fatto storia per essere stato a servizio del sindacato, della politica e dello Stato nella sua lunga parabola professionale e personale. Per quanti in questi anni sono cresciuti facendo politica e amministrando la cosa pubblica, è stato un interlocutore prezioso e un riferimento importante, sempre disponibile e attento. Perdiamo un esponente di primissimo piano di una classe prestigiosa di dirigenti e di maestri. Il suo Abruzzo, sia quello delle origini in cui amava tornare, che quello della politica e dell’impegno civile, gli deve molto”.

“A nome di tutto il partito di Fratelli d’Italia, esprimiamo cordoglio per la scomparsa di Franco Marini, presidente del Senato, illustre sindacalista ed ex ministro del lavoro, nonché segretario del partito popolare italiano. L’Abruzzo e l’Italia perdono un uomo di grande spessore, un importante punto di riferimento, che ha saputo rappresentare la nostra terra nelle più alte cariche istituzionali”. Così, in una nota congiunta, il capogruppo di FdI in Consiglio regionale, Guerino Testa ed il segretario regionale del partito, Etelwardo Sigismondi.

“Apprendo con rammarico della morte di Franco Marini, protagonista nella politica e nel sindacato. Da presidente del Senato ha saputo rappresentare in toto il senso delle istituzioni. Punto di riferimento del pensiero cattolico nel Paese, con lui va via un sincero democratico. Esprimo il mio cordoglio e la mia vicinanza alla sua famiglia”. Così Daniela Torto, deputata in commissione bilancio del MoVimento 5 Stelle alla Camera.

“Era andato via giovanissimo dalla sua terra amatissima, da San Pio delle Camere in Provincia dell’Aquila per cercare lavoro e futuro nella capitale. La sua intelligenza e la sua tenacia lo hanno portato a successi e traguardi incredibili. Sindacalista ha lottato per i diritti dei lavoratori e da parlamentare, ministro del lavoro e Presidente del senato è sempre stato un promotore di modernità e di libertà. Non ha mai dimenticato la sua terra, a cui era legato da una forza antica. Vicino ai lavoratori e agli amministratori, orgoglioso alpino sempre in marcia per le strade d’Abruzzo. Lui guardava sempre oltre, giovane nei suoi 87 anni. Avevo gioito perché aveva superato anche il COVID ed ora piango invece la sua perdita. Addio, caro Franco, riposa in pace tra gli angeli. Qui noi tutti ti vogliamo un gran bene e serberemo un ricordo perenne dei tuoi insegnamenti”. Lo dichiara Stefania Pezzopane, deputata del Pd.
Per l’ex deputato Gianni Melilla “Franco Marini è stato uno dei più grandi sindacalisti e politici italiani. Con Lui ho avuto una amicizia personale lunga iniziata nel Sindacato e consolidatasi in politica. Tante riunioni, chiacchierate, convivialità tutta abruzzese e dunque speciale. Lo votai Presidente della Repubblica, in dissenso col mio gruppo parlamentare di Sel perché lo ritenevo degno e capace di ricoprire la prima carica dello Stato dopo che aveva assolto in modo positivo la funzione di Presidente del Senato. La sua mancata elezione è una macchia vergognosa della storia del PD e tutti sanno chi ne fu responsabile. I ricordi sono tanti e tutti belli, ma proprio tutti. Caro Franco, riposa in pace”.
Il coordinatore regionale di Abruzzo in Azione Giulio Cesare Sottanelli lo ricorda cosi: “Il mio primo ricordo è il suo viso austero, la pipa a nascondere le labbra. Poi, quando m’incontrava, il suo sguardo un po’ accigliato si apriva man mano che si avvicinava, toglieva la pipa e il suo sorriso, insieme al suo abbraccio da abruzzese verace, scioglieva la soggezione che un uomo di tale statura poteva fare a me, giovane politico. Per tutti, me compreso, era e sarà sempre un autorevole protagonista della scena politica, una guida dei cattolici democratici, un esempio di integrità e punto di riferimento per il suo pensiero. Con Franco ho condiviso i miei passi in sfide politiche importanti, dal Partito Popolare Italiano, al Pd, fino alla mia decisione, ormai maturo e forte nelle scelte, di appartenere ad altre compagini che rappresentavano di più la mia storia ed i miei valori. Ma in ogni momento della nostra strada insieme ho potuto vedere la sua coerenza e lo spessore di un abruzzese che ha raggiunto i vertici più alti, come uomo e come politico, dando onore alla sua terra e visione per il futuro. Ciao Franco – conclude Sottanelli – ti ringrazio per quanto hai dato a me e a tutti quelli che, come te, scelgono la politica come servizio.”

«A nome dell’UDC abruzzese provo profonda tristezza per la scomparsa di Franco Marini, un appassionato combattente, sempre a difesa della democrazia e dei diritti dei lavoratori”. E’ quanto ha dichiarato, a nome della Direzione regionale il Segretario dell’UDC, Enrico Di Giuseppantonio, alla notizia della scomparsa del Segretario generale della CISL, presidente del Senato, ministro del Lavoro e della Previdenza sociale, segretario del Partito Popolare Italiano e parlamentare europeo. “Marini è stato uomo impegnato nell’Azione Cattolica e nelle Acli, nella Democrazia Cristiana, militando nella ‘Sinistra Sociale’, la corrente storica della DC, che ha avuto tra i suoi leader Giovanni Gronchi, Giulio Pastore e Carlo Donat Cattin. Se va un grande abruzzese che ha dato al nostro Paese un prezioso contributo tanto nei ruoli politici che istituzionali, sui temi del lavoro e sul rafforzamento della democrazia parlamentare”.

“L’Aquila si unisce al cordoglio per la scomparsa di Franco Marini. Una persona per bene, ancor prima che uomo delle istituzioni, che nel corso della sua vita ha condotto importanti battaglie nel sindacato e ha ricoperto incarichi apicali in Parlamento e nel governo sino a raggiungere la carica di presidente del Senato. Se ne va un simbolo della politica del Paese, un figlio di questa terra che amava e di cui seguiva attentamente le vicende. Ai famigliari giungano le sincere condoglianze della municipalità e a nome mio personale”. Lo dichiara il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi.

Luciano D’Alfonso (Pd): “Questa notte ci ha lasciato Franco Marini, uno dei simboli della nostra regione. Ha speso la sua vita a servizio della cosa pubblica, combattendo al fianco dei lavoratori per salvaguardarne diritti e opportunità del futuro, fino a ricoprire le cariche più alte delle istituzioni, nella veste di Ministro prima e Presidente del Senato poi.
La terra ti sia lieve”.

Il segretario nazionale Prc Maurizio Acerbo: “Ci ha lasciato Franco Marini. L’ultima volta che l’ho sentito al telefono gli avevo promesso che finita la pandemia sarei andato a trovarlo. Mi sono scontrato con i “suoi” uomini in Abruzzo per anni ma lui chiamava sempre per discutere. E più di una volta conveniva che non avevo torto.  Ha sempre avuto rispetto per Rifondazione Comunista e per le nostre ragioni. Era, come si diceva un tempo, un sincero democratico”.

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Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.