Covid: entro settembre vaccino per tutti gli abruzzesi

Illustrato dal presidente Marsilio e dall’assessore Verì il piano vaccinale anti-covid della Regione Abruzzo: “A settembre tutto completato”. Fasce d’età decrescenti dalla prossima settimana. Obiettivo immunità di gregge entro settembre.

“L’Abruzzo è tra le primissime regioni in Italia per capacità di vaccinazione rispetto alle dosi ottenute. Credo che i numeri parlino da soli e spengano ogni tipo di polemica”, sottolinea il presidente. “La difficoltà di approvvigionamento continua a caratterizzare questa campagna”, dice ancora ricordando l'”incidente di percorso” che ha interessato AstraZeneca. “Qui – sottolinea – c’è un’ottima percentuale di persone chiamate a vaccinarsi con AstraZeneca e lo stanno facendo. E’ giusto chiedere alle autorità di controllo il massimo rigore e quando queste danno un risultato positivo in merito alla sicurezza ci dobbiamo fidare. Questa battaglia non si vince con chiacchiericcio, si vince se ci fidiamo delle autorità sanitarie e scientifiche e se facciamo squadra tutti insieme”, conclude Marsilio.

Il piano vaccinale è stato illustrato dall’assessore regionale Nicoletta Verì.

“Abbiamo messo in moto una macchina organizzativa capace di affrontare la sfida – ha detto Marsilio – in grado di rispondere alle esigenze di salute e e sicurezza dei nostri cittadini. Si sta facendo un grande sforzo di organizzazione che coinvolge non solo sanitari in servizio ma anche volontari, medici in pensione, a titolo gratuito, specie nelle piccole comunità. Per questo dobbiamo essere pazienti rispetto a qualche sbavatura che potrebbe presentarsi. Questa regione sta dimostrando di essere all’altezza del compito . Con l’attuale programmazione delle dosi raggiungeremo l’obiettivo nel mese di settembre.Se arrivano prima più dosi potremmo arrivare con qualche settimana di anticipo per stare fuori così dall’emergenza della fase critica”.

La strategia della nuova organizzazione regionale passa dalla gestione centralizzata della prima fase, nella quale le vaccinazioni sono state eseguite soprattutto all’interno dei presidi ospedalieri o nelle strutture distrettuali delle Asl, a una gestione fortemente diffusa sul territorio, con un’articolazione che prevede l’attivazione di decine di Punti vaccinali territoriali localizzati in tutte le aree della regione. Per garantire la capillarizzazione delle somministrazioni, oltre all’ampliamento della rete dei punti vaccinali, si procederà ad incrementare il numero dei vaccinatori, coinvolgendo i medicini di medicina generale, gli odontoiatri, i medici specializzandi, le equipe dell’assistenza domiciliare integrata (Adi), i medici sportivi del Coni, i medici competenti dei siti produttivi e della grande distribuzione, i medici convenzionati ambulatoriali, i pediatri di libera scelta, i farmacisti.

A questi si aggiungeranno figure sanitarie che vorranno prestare volontariamente la loro opera (sulla base di avvisi pubblici finalizzati a istituire una “banca delle ore” messe a disposizione dai professionisti per la campagna vaccinale) e alle quali la Regione provvederà a fornire la necessaria copertura assicurativa. L’assessore Verì  ha voluto portare i propri ringraziamenti al personale medico-sanitario. “A loro dico grazie per lo straordinario lavoro che stanno facendo. Se nella nostra regione siamo riusciti ad ottenere questi risultati è stato perché tempestivamente è scattato un sistema che ha lavorato bene  e per l’impegno straordinario degli operatori in prima linea ogni giorno”.

Sul fronte della logistica, il modello resta quello dei punti hub e spoke, così da definire puntualmente funzioni e compiti nel processo di somministrazione dei vaccini disponibili. I primi, oltre ad essere i centri di stoccaggio dei vaccini e distribuzione degli stessi nei centri spoke, rappresentano le sedi di vaccinazione permanenti.

I centri Spoke, invece, sono i Punti vaccinali territoriali, individuati da ogni azienda sanitaria per agevolare l’accesso alla vaccinazione di tutta la popolazione. Strategico, in questo processo, è il coinvolgimento dei sindaci, che collaboreranno con i referenti regionali per individuare luoghi collettivi dove ubicare i Pvt, come palestre, palasport, parcheggi e ogni altro spazio che sarà ritenuto idoneo allo scopo. Strutture complementari (in servizio da un minimo di 8 a un massimo di 12 ore al giorno) a quelle già esistenti, come gli ambulatori medici o i distretti sanitari di base. Oltre ai Pvt in sede fissa, ne saranno attivati anche di mobili, da utilizzare per la vaccinazione di coloro che vivono in zone disagiate o a bassa densità di popolazione.

Questi i centri Spoke distribuiti  nelle varie Province: Teramo 35, Pescara 23, L’Aquila 24, Chieti 27.

E’ stata disciplinata anche la vaccinazione domiciliare per coloro che non possono lasciare in sicurezza la propria abitazione: i team vaccinali lavoreranno su turni di 10 ore giornaliere, nelle quali potranno eseguire 20 vaccinazioni (due ogni ora, compresi i tempi di percorrenza tra un’abitazione e l’altra). Per quanto riguarda le tempistiche delle diverse categorie, in un primo momento si procederà in parallelo su 2 piani: completamento della vaccinazione delle categorie già inserite nella fase 1 (operatori sanitari e professioni sanitarie, compresi informatori scientifici e biomedici; forze armate, di polizia, soccorso pubblico; comunità residenziali; personale scolastico; personale delle procure e dei tribunali; disabili, fragili e loro caregiver) e avvio della campagna per le altre categorie in base all’età anagrafica, così come specificato nelle linee guida nazionali (età 70-79, 60-69, soggetti con età inferiore ai 60 anni con comorbilità non rientrante nelle categorie comprese nella fase 1, resto della popolazione).

A gestirlo sarà una macrostruttura con l’entrata in campo della Protezione Civile. Oltre ai sette punti HUB della prima fase sono stati identificati punti territoriali e unità mobili SPOKE. “Ad oggi i punti SPOKE in Abruzzo sono 116, e continuiamo a raccogliere le istanze dei sindaci per incrementarne il numero”, ha detto la Verì.

I professionisti in campo: l’assessore ha ricordato che i medici di medicina generale hanno sottoscritto l’accordo, ai quali si aggiungono altri professionisti volontari che saranno assicurati e contribuiranno ad una banca-ore.

Target e cronoprogramma. “Mercoledì iniziamo la somministrazione delle dosi a disabili e fragili. Ultimate le fragilità partiremo per fasce di età decrescenti con i 79-70. A partire al massimo dalla prossima settimana sarà aperta loro la piattaforma per le manifestazioni di interesse, e via via a scalare. Entro settembre potremmo raggiungere l’immunità di gregge perché ciascun abruzzese avrà avuto l’opportunità di accedere al vaccino. Intanto per vaccinare gli ultra 80enni non trasportabili saranno coinvolti i MMG a domicilio”, ha annunciato la Verì.

Dosi in eccedenza –  Il coordinatore della campagna Maurizio Brucchi ha spiegato che su indicazione del Commissario Straordinario, le regioni stabiliranno dei criteri per gestire tali casi. In Abruzzo in queste ore li formalizzeremo, ma sarà utilizzato come in quasi tutte le altre regioni, il criterio dell’overbooking.

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Carmine Perantuono: Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.