Città Sant’Angelo: a teatro con “Madame Badia Casino”

Andrà in scena domani alle ore 21 sul palco del teatro comunale di Città Sant’Angelo lo spettacolo “Madame Badia Casino'”, un omaggio a Badia Masabni, protagonista della storia della danza orientale.

Fu proprio la Badia Masabni, chiamata Madame Badia, a portare sul palcoscenico la danza orientale, elevandola dal rango di danza popolare e folkloristica a vera e propria arte. Nel 1926 infatti la Masabni al Cairo il primo Music Hall egiziano, chiamato “Casinò Opera”, dove si esibivano danzatori, cantanti, attori e artisti. Il locale divenne ben presto il punto di incontro della buona società internazionale, con frequentatori del calibro del figlio di Winston Churchill e il duca di Gloucester, ma fu anche un trampolino di lancio per molti personaggi dello spettacolo. Rivisitata e innovata con l’inserimento di elementi di danza classica e nuove sonorità, al “Casinò Opera” la danza orientale divenne pura arte e fra il 1930 e il 1940 alla sua scuola si formarono le due più influenti e innovative danzatrici di danza orientale, divenute anche star del cinema: Tahiya Carioca e Samia Gamal.

Lo spettacolo di domani, a ingresso libero, prenderà vita con le danzatrici della “BDS Jasmin Company” di Pescara, della ASD “Bellydance” di Porto d’Ascoli e le “Tribal Queens” di Ascoli Piceno che sul palco ripercorreranno la storia della danza orientale con le sue mille influenze e le atmosfere degli anni ’20. Patrocinato dell’amministrazione comunale di Città Sant’Angelo, l’evento è organizzato dall’associazione La Fata Morgana, diretta dalla danzatrice e insegnante Olga Generalova, responsabile Marche-Abruzzo del settore di danza etnica/orientale dell’ASI, ente di promozione sportiva e socio-culturale. Nel 1994 la Generalova ha conseguito la laurea in danza e arti coreografiche presso l’università della cultura di Mosca, perfezionando tecnica e stile di danza orientale con maestri di fama internazionale. Nel 2001 ha fondato in Abruzzo la “Bellydance school Jasmin”, elaborando il proprio metodo d’insegnamento.

 

Anna Di Giorgio: