La morte di Pasquale Corriere, ex assessore e consigliere comunale e anima del borgo e del santuario alle pendici del Gran Sasso di San Pietro della Ienca, ha suscitato cordoglio unanime in città
Con la morte di Pasquale Corriere L’Aquila perde una figura di riferimento della vita politica locale e della cultura. Scomparso a 86 anni in ospedale per una crisi cardiaca, a Pasquale Corriere si deve la valorizzazione del piccolo santuario di San Pietro della Ienca alle pendici del Gran Sasso, luogo tanto amato da Papa Giovanni Paolo II che più volte vi si recò per pregare.
La scomparsa di Pasquale Corriere è avvenuta in modo del tutto inaspettato, poiché fino a qualche giorno fa l’86enne girava nella sua amata Camarda e in città. E non passava giorno senza far visita a San Pietro della Ienca.
Una persona onesta, garbata e mai sopra le righe: così tutti lo descrivono. Fu consigliere comunale e assessore al Comune dell’Aquila. Negli ultimi anni aveva creato l’esperienza del giardino letterario proprio a San Pietro della Ienca, dove riusciva a organizzare eventi con ospiti di un certo spessore. Merito suo è la nascita del premio internazionale La stele della Ienca.
Figura di riferimento per il socialismo aquilano, è stato soprattutto colui che ha fatto diventare il piccolo borgo e il santuario luogo della devozione a Papa Giovanni Paolo II, un presidio culturale e spirituale nel cuore delle montagne. Quell’amore e quell’amicizia con il Papa hanno fatto sì che la sua tenacia lo portasse a far crescere sempre di più quel luogo come meta di tanti pellegrinaggi.
In città il cordoglio è stato unanime: dai politici agli aquilani che hanno fatto sentire il proprio affetto. Pasquale Corriere lascia le sue tre figlie Nadia, Franca e Roberta e le amate nipoti.
