All’Aquila le opposizioni in Comune tornano sul tema della sede unica comunale e dei 35 milioni fermi: invocata la Corte dei conti. Perplessità anche sull’acquisto di una nuova sede
La sede unica comunale non c’è ma neanche quella diffusa. All’Aquila il Comune continua a pagare un milione di euro l’anno per i fitti passivi senza preoccuparsi di dotarsi di una sede confortevole e raggiungibile, nonostante i 35 milioni di euro disponibili. Palazzo di città sta inoltre perfezionando l’acquisto di uno stabile vicino all’autoparco per la realizzazione di uffici in via Filomusi Guelfi per circa 5 milioni di euro, dove andranno a lavorare 134 dipendenti.
Per le opposizioni si tratta di un numero poco significativo a fronte dei soldi che verranno spesi. I consiglieri chiedono dunque che si faccia chiarezza sulla vicenda, invocando inoltre la Corte dei conti.
L’opportunità di realizzare una sede comunale unica era stata avanzata già dalla precedente amministrazione, che aveva anche individuato il sito. L’attuale governo cittadino cambia invece opinione costantemente e considera le risorse come un tesoretto, tuonano le minoranze, con la conseguente distribuzione di uffici in svariate sedi, gran parte delle quali private con un notevole dispendio di fondi pubblici che invece potrebbero essere usati diversamente.
Via Ulisse Nurzia, via Roma, via Avezzano, via San Bernardino: è qui che si trovano le varie sedi degli uffici pubblici, per le quali il Comune paga affitti.
La De Amicis non compare più nell’elenco delle strutture in cui allocare gli uffici comunali, così come altre sedi, e quindi viene meno anche l’idea della sede diffusa nel centro storico.
Per l’acquisto della struttura in via Filomusi Guelfi occorrono 5 milioni di euro, ma la fase contrattuale non è ancora conclusa, ragione per cui le minoranze sollevano perplessità. Le opposizioni torneranno quindi in Consiglio comunale per chiedere quali immobili del centro saranno sede di uffici e per capire le tempistiche.