“Da più di tre anni cerco di riconvertire la mia vita. È una dura battaglia quotidiana contro antiche abitudini, riflessi condizionati, modi di essere del corpo e della mente […] Fumavo quattro, cinque pacchetti di sigarette al giorno. Quando le riunioni del consiglio comunale duravano tutta la notte a causa dell’ostruzionismo della destra, il numero delle sigarette e quello dei caffè diventava incalcolabile […] Ma mio padre è morto giovane, a sessantacinque anni, per un tumore ai polmoni dovuto alla grande quantità di sigarette che fumava […] e allora ho detto Basta”.
È uno dei passaggi dell’intensa biografia politica di Antonio Bassolino: giovane dirigente del Pci prima e del Pds-Ds-Pd dopo; Sindaco di Napoli e Presidente della Campania. “Le Dolomiti di Napoli, Racconti di Politica e di Vita” è stato presentato dall’autore a Pescara nella sede della Fondazione Pescarabruzzo. Bassolino, che oggi si dedica ad attività culturali e artistiche, ma guarda al dibattito politico con grande preoccupazione per la scomparsa del tema del mezzogiorno, ha dato vita a un autoritratto intimistico, personale, ma in cui inevitabilmente la dimensione politica resta dominante.
L’apice della vicenda umana e politica è raggiunto tra il 2007-2008, quando, scrive Bassolino: “Attorno ai rifiuti di Napoli si giocò una partita anche molto politica. In quel momento tutte le istituzioni, dal Comune alla Provincia di Napoli, dalla Regione al governo nazionale [erano] dirette dal centrosinistra…” Così sotto i colpi degli interessi immobiliari dei clan camorristici che impedivano la riapertura della discarica di Pianura, ed una situazione politica nazionale ancora tutta da chiarire, in cui la maggioranza politica si sfaldava per le dimissioni del Ministro di Grazia e Giustizia a sua volta indagato, cambiava anche la storia politica e di vita di un uomo.

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