I NAS sequestrano le staminali a Brescia. Niente infusioni per Noemi. Il padre: “Aiutateci”

Noemi“Il direttore generale degli Spedali Civili di Brescia Belleri ha telefonato personalmente al papà di Noemi per avvisare che non sarà fatta l’infusione perché i Nas di Torino hanno sequestrato le cellule staminali”. Lo ha riferito Marino Andolina, vicepresidente di Stamina Foundation. Andolina, confermando il nuovo atto della Procura di Torino nell’ambito dell’inchiesta del procuratore Guariniello sulla vicenda Stamina, ha poi aggiunto che “le infusioni sono bloccate. Sembra che ormai sia reato ottemperare alle sentenze dei tribunali”. Il sequestro preventivo di apparecchiature e cellule staminali è stato disposto dal Tribunale di Torino su richiesta del pm Raffaele Guariniello e, secondo quanto si è appreso, è stato disposto per impedire la prosecuzione di “attività delittuose”. Il provvedimento, di 80 pagine, è del gip Francesca Christillin e affida al direttore della struttura sanitaria la custodia delle cellule e delle attrezzature.

 

Papà Noemi, Sma come Sla, qualcuno ci aiuti. Sconvolti, stavamo partendo per Brescia per ricovero domani
 “Siamo sconvolti. Stavamo partendo in vista del ricovero di Noemi domani. Sono riusciti nel loro intento, mentre la legge ci aveva dato ragione”. Così Andrea, padre della bimba di due anni di Guardiagrele affetta da Sma1. “Ci si mobilita per la Sla, mentre il malato di Sma è lasciato solo. Se qualcuno può aiutarci, lo faccia”. “La Sma, atrofia muscolare spinale – spiega nello sconforto Andrea – è sorella della Sla. E’ una malattia degenerativa e Noemi la sta vivendo in tutte le sue fasi. E’ ventilata 12 ore al giorno e ormai questo non basta più. Non è previsto personale che possa assistere i nostri figli, noi rischiamo di perdere il lavoro, vogliamo solo curarli, chiediamo un’alternativa”. Ricordando che Noemi fu ricevuta da Papa Francesco nell’ottobre 2013 e che, nonostante ordinanze favorevoli, non è ancora riuscita ad accedere al metodo Stamina, Andrea torna sulla vicenda giudiziaria. “Dopo l’ultimo mese di battaglie senza fine la legge ci aveva dato ragione, non sono riusciti a bloccare i giudici dell’Aquila e non sapendo cosa fare hanno chiesto aiuto all’Aifa, l’Aifa ha diffidato ospedale nel fare esami su Noemi prima dell’infusione e non avendo avuto gli effetti sperati sono arrivati i Nas”.”La nostra amarezza è profonda per il silenzio istituzionale che ci circonda. Ho scritto tante volte al presidente del Consiglio Renzi, ma lui non mi ha mai risposto”. Il papà di Noemi, sconvolto e incredulo, aggiunge: “Ci sono magistrati che ordinano di proseguire le cure per chi le ha iniziate, visto che esiste una legge sulla sperimentazione, e arrivano i Nas? Ma se lo Stato ha firmato la sperimentazione sulla metodica, perché ogni volta che c’è una sentenza positiva per Noemi accade qualcosa che le impedisce di accedere a Stamina?”.

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.

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