Ambiente – Il ” terribile” 2014 del WWF

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wwf-panda“Il 2014? Non è stato un anno facile per l’ambiente abruzzese, anzi per molti versi decisamente terribile!”. Così Luciano Di Tizio Delegato regionale per l’Abruzzo del WWF. “Dal disastro di Bussi sul Tirino al rischio idrogeologico, dal bracconaggio allo stato pietoso dei nostri corsi d’acqua, si sono confermate – in alcuni casi aggravandosi – tutte le problematiche ambientali che da anni colpiscono il nostro territorio. L’Abruzzo è una delle regioni italiane ed europee con la più alta biodiversità, ma questo patrimonio è messo in pericolo da scelte sbagliate che spesso ricadono sulla testa degli abruzzesi senza che questi abbiano la possibilità di dire la loro. Per noi del WWF – conclude Di Tizio- è stato un anno veramente impegnativo. I nostri volontari sul territorio, nelle Oasi e nei Centri di Educazione Ambientale, le nostre guardie, i nostri avvocati sono intervenuti in tutti i settori ed a tutti i livelli per difendere lo straordinario ambiente abruzzese. Tanto si è riuscito a fare, ma resta ancora tantissimo da realizzare”. Questa la premessa ad una più articolata conferenza stampa tenuta a Pescara da Di Tizio insieme a Dante Caserta, consigliere nazionale del WWF Italia: questo nella massima sintesi il bilancio sull’ambiente in Abruzzo tracciato a conclusione di un anno decisamente “terribile”. Scendono, quindi, nel dettaglio Caserta e Di Tizio parlando “della svolta per il Parco della Costa teatina con l’attesa nomina del Commissario straordinario”, passando per “l’emergenza relativa alle Aree protette regionali a rischio paralisi” e quella “dell’Area Marina Protetta Torre del Cerrano assediata dai vongolari”. “In merito alla fauna di quella che sempre più a fatica viene definita la Regione Verde dei Parchi – sottolinea Caserta – ad esempio sul fronte della caccia, la nuova Giunta regionale vorrà chiudere con le fallimentari gestioni del passato?”. Discorso a parte, per finire, per il rischio di petrolizzazione contro il quale il WWF in primis, ma anche moltissime altre associazioni ambientaliste e comitati cittadini hanno dichiarato la propria netta contrarietà: “Ombrina Mare – ribadiscono Caserta e Di Tizio – è attualmente all’esame del Ministero dell’Ambiente per l’Autorizzazione Integrata Ambientale, ma di fronte alle scelte compiute dal Governo centrale, primo fra tutti l’art. 38 del Decreto Sblocca Italia che apre la strada alle trivelle in tutto il Paese, c’è bisogno di una azione politica forte volta a modificare la Strategia Energetica Nazionale. Bene ha fatto la Regione Abruzzo ad impugnare alcuni articoli del decreto davanti la Corte Costituzionale perché non è più possibile procedere su ogni singola istanza. È necessario che il Governo regionale, di concerto con le altre Regioni interessate, ponga la questione a livello di pianificazione nazionale e spinga per una politica energetica verso il risparmio, la messa in efficienza e le fonti rinnovabili”. Davvero in conclusione, un commento in merito alla sentenza sulla discarica dei veleni della Val Pescara: “L’assoluzione al processo davanti alla Corte di Assise di Chieti per la discarica di Bussi sul Tirino è stato un vero e proprio schiaffo agli abruzzesi- polemizza Di Tizio-È vergognoso che un danno ambientale stimato in 8,5 miliardi di euro, 3 anni di indagini, 6 di processo, 68 udienze, 18 diversi giudici tra GUP, Tribunale, Corte di Assise, Corte di Cassazione e 22 ordinanze, si siano tradotti in un nulla di fatto!”

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