“Nel corso dell’incontro tenutosi in data odierna è stata comunicato alla RSU aziendale l’intenzione del Presidente dell’Aca, tra le società pubbliche più importanti della Regione, di presentare presso il Tribunale di Pescara, sez. Fallimentare, istanza di concordato preventivo in continuità che, secondo l’amministratore permetterebbe, nel caso di accoglimento da parte del Tribunale, di continuare a gestire il servizio idrico integrato con una cristallizzazione del debito alla data di presentazione della domanda salvaguardando i livelli occupazionali”. Lo comunica la Cgil. Nella nota il sindacato spiega che “Da molto tempo la Filctem CGIL di Pescara denuncia sia “come” la situazione finanziaria di ACA sia divenuta davvero insostenibile, sia il mancato consolidamento di un efficace azione di riequilibrio economico-finanziario e gestionale dell’azienda, pur tentata nell’ultimo periodo dall’Azienda, con la redazione di un piano di ristrutturazione aziendale che, tenuto conto della forte esposizione debitoria, stava cercando di soddisfare i creditori prevedendo piani di rientro dilazionati nel tempo”. La Cgil ne deduce che “Evidentemente i debiti sono così elevati che il nuovo Amministratore Unico, insediatosi da meno di un mese, ha pensato che l’unica via possibile per assicurare un futuro all’azienda, sia quella di trasferire sul piano giudiziale il progetto di ristrutturazione già intrapreso. Il concordato preventivo viene visto come l’ultima spiaggia per salvare il salvabile, in realtà il tale scelta di una gravità inaudita, assunta unilateralmente, a quanto è dato sapere, senza l’avvallo dell’assemblea dei soci, senza confrontarsi con le parti sociali, alla vigilia della verifica da parte degli organismi di controllo dell’esistenza dei presupposti per il permanere dell’affidamento in house providing, rischia di compromettere irrimediabilmente il futuro di ACA, deteriorando l’operatività dell’azienda nello svolgimento del servizio ed incidendo negativamente sulle prospettive lavorative del personale tutto”. “Chiediamo – conclude il sindacato – la convocazione urgente di un tavolo istituzionale che affronti il problema delle prospettive dell’ente e che sia finalizzato alla salvaguardia degli obiettivi di risanamento, di controllo pubblico, di gestione corretta e per sottrarre la gestione del servizio idrico a tentativi di speculazione e di privatizzazione selvaggia che pur si intravedono in questa situazione”.
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