Lega Pro L’Aquila – Viaggio dentro la realtà rossoblù

Lega Pro L’Aquila – Il nostro viaggio dentro la realtà aquilana. Una riflessione che va al di là dei risultati sportivi. Situazione non facile.

Le due sconfitte consecutive hanno creato un logico malumore nell’ambiente rossoblù erroneamente galvanizzato dopo il brillante inizio sotto l’aspetto dei risultati. Occorre fare un tuffo nel realismo, a volte crudo e duro da digerire, ma estremamente necessario per non creare facili illusioni sinonimo di boomenrang percolosissimo. Il nuovo ciclo, chiamiamolo organizzativo, dell’Aquila calcio prevede una diversa filosofia rispetto alle ultime annate. Non più il viaggio nelle zone alte della classifica riempiendo il cuore degli aquilani ( pochi, pochissimi, numeri imbarazzanti per un capoluogo ma questo è un altro discorso) di speranze e ambizioni ma un campionato di sacrificio, sofferenza e con obiettivo la salvezza magari da raggiungere all’ultima giornata con un gol in pieno recupero. Sarebbe come una promozione. Dicevamo del nuovo corso gestionale. Per volontà forte e condivisibile della società si è strutturata meglio la parte amministrativa con regole chiare. Regole che hanno un costo legato a quello che si chiama professionismo con le leggi annesse e connesse. Il budget, già ridotto e non di poco, diventa così minimo ed esiguo per costruire una squadra competitiva e guai poi a lamentarsi se c’è difetto di personalità o di qualità in questa o quella zona del campo. La società si trova di fronte ad una realtà nuova per certi aspetti e che deve essere in grado di fronteggiare. Come? Capendo che per fare calcio in lega pro con le nuove regole interne i costi ci sono e vanno sostenuti. Premesso che a Chiodi, Mancini e ai soci va fatto un grande plauso perchè da aquilani stanno garantendo la continuità del calcio, va anche detto che la città può e deve esprimere forze economiche importanti. Non ci giriamo intorno. Il cantiere ricostruzione post terremoto è talmente grande e appetito che non può produrre solo un budget per salvarsi in lega pro. Qui tanti conti non tornano. Non servono imprenditori di fuori. Servono passione e forze aquilane. Allora, e solo allora si potrà fare calcio con regole chiare e con obiettivi prestigiosi. All’Aquila le condizioni ci sarebbero anche ma vanno attuate. Il sindaco Cialente parlò ai nostri microfoni ad aprile di tanti soldi liquidati alle imprese per i lavori ( ma tanti tanti capaci di sostenere una champions league). No, allora non ci stiamo. Non accettiamo i soli sacrifici di questi imprenditori che sono costretti a mandare la squadra ad Ancona il sabato pomeriggio in autobus con la partita la sera stessa. L’Aquila è pur sempre un lega pro. E il ritiro pre gara il giorno precedente è l’abc delle regole più elementari .

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