Elettrodotto,Terna chiede risarcimenti a chi blocca espropri

Elettrodotto- Terna

Parte la controffensiva giudiziaria contro chi si oppone agli asservimenti per l’elettrodotto. Terna ha presentato azione risarcitoria ai proprietari dei terreni interessati dall’elettrodotto Villanova-Gissi e ai contestatori che hanno impedito l’accesso ai fondi.

Nella nota della società si fa riferimento al Decreto di Autorizzazione dell’opera n.239/2013, che delega Terna a esercitare tutti i poteri espropriativi. I tecnici di Terna pertanto operano in qualità di incaricati di pubblico servizio.

Le azioni di impedimento “oltre ad essere illegittime e ingiustificate, provocano a danno di Terna un aggravamento dei costi relativi all’opera per il quale la Società chiede il risarcimento”.

Terna sta comunque pagando le ditte appaltatrici pur non potendo operare, e i ritardi le impediscono di mettere in esercizio l’opera nel tempo stabilito del 1 gennaio 2016, oltre a costituire un danno per il sistema elettrico e per Terna che per legge ne deve garantire il corretto ed efficace funzionamento.

 

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L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.

1 Commento su "Elettrodotto,Terna chiede risarcimenti a chi blocca espropri"

  1. Max Mayer | 29/09/2015 di 17:15 |

    Rispondo per punti:

    “Nella nota della società si fa riferimento al Decreto di Autorizzazione dell’opera n.239/2013, che delega Terna a esercitare tutti i poteri espropriativi. I tecnici di Terna pertanto operano in qualità di incaricati di pubblico servizio.”

    Come accertato da diversi tecnici l’autorizzazione e tutto il procedimento di autorizzazione sembrerebbero essere viziati da diverse lacune e omissioni.

    “Le azioni di impedimento “oltre ad essere illegittime e ingiustificate, provocano a danno di Terna un aggravamento dei costi relativi all’opera per il quale la Società chiede il risarcimento”.”

    Se l’iter è incoerente le azioni di impedimento sono legittime. Anzi dovrebbero essere le autorità per prime ad impedirlo e non i cittadini che si impegnano con loro risorse. Ricordo che tecnici comunali, regionali, forze dell’ordine, magistratura sono pagati dalle tasse pubbliche; se i cittadini rilevano illeciti e la macchina pubblica no sarebbe un grave problema di omissione. Se un provato cittadino realizza un abuso edilizio è penito; Terna essendo un azienda privata deve sottostare alle medesime condizioni. Se l’iter autorizzativo è carente va perfezionato o annullato per autotutela.

    “Terna sta comunque pagando le ditte appaltatrici pur non potendo operare, e i ritardi le impediscono di mettere in esercizio l’opera nel tempo stabilito del 1 gennaio 2016, oltre a costituire un danno per il sistema elettrico e per Terna che per legge ne deve garantire il corretto ed efficace funzionamento.”

    Fa parte delle modalità contrattuali di Terna, la quale essendo impresa privata deve sottostare alla legge ovviamente. Normalmente le clausole contrattuali permettono comunque alle imprese di non dover pagare oltre. Sui risparmi del sistema nazionale ci sono studi che dimostrerebbero la non necessità di tale opera essendo monca (la dorsale nelle Marche perché bloccata dalla Regione non verrà realizzata; l’interconnessione con il Montenegro è svantaggiosa dal punto di vista economico).

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