Coronavirus Abruzzo: Marsilio firma l’ordinanza per le zone rosse

Coronavirus Abruzzo: il presidente Marsilio ha firmato l’ordinanza per l’istituzione delle zone rosse. Sei i Comuni interessati: Castiglione Messer Raimondo, Arsita, Bisenti, Montefino, Castilenti ed Elice. Il Governo non ha concordato.

L’ordinanza riguarda sei comuni abruzzesi, di cui cinque in provincia di Teramo (Castiglione Messer Raimondo, Arsita, Bisenti, Montefino e Castilenti) e il comune di Elice in provincia di Pescara. Il documento con cui si dispone l’istituzione delle zone rosse reca la firma del governatore Marco Marsilio, dell’assessore regionale alla sanità, Nicoletta Verì, e del direttore del dipartimento regionale della sanità, Giuseppe Bucciarelli.

Con l’ordinanza si dispone:

a) divieto di allontanamento dal territorio dei comuni anzidetti da parte di tutti gli individui ivi presenti;
b) divieto di accesso nel territorio dei comuni in questione;
c) è comunque consentito il rientro a domicilio o alla residenza all’interno dei comuni detti per chi, al momento dell’entrata in vigore della presente ordinanza, si trovasse fuori dell’area stessa;
d) sospensione delle attività degli uffici pubblici, fatta salva l’erogazione dei servizi essenziali e di pubblica utilità;
e) sospensione di tutte le attività produttive e commerciali ad esclusione dei negozi di generi alimentari di prima necessità e delle attività connesse e serventi alla catena agroalimentare e sanitaria e comunque alle attività di interesse strategico e di carattere essenziale salvaguardate dalle restrizioni ai sensi del D.P.C.M. 8 marzo 2020 comma 1 (farmacie, parafarmacie, fornai, rivenditori di mangimi per animali, distributori di carburante per autotrazione ad uso pubblico, commercio al dettaglio di materiale per ottica, attività di trasporto connesse al rifornimento di beni e servizi essenziali dei presidi socio-sanitari esistenti;
f) sospensione di tutti i cantieri di lavoro;
g) chiusura dei parchi pubblici, orti comunali, aree sportive a libero accesso, servizi igienici pubblici e privati ad uso pubblico e divieto di utilizzo delle relative strutture;
i) soppressione di tutte le fermate dei mezzi pubblici;
j) chiusura al pubblico dei cimiteri comunali, garantendo, comunque, l’erogazione dei servizi di trasporto, ricevimento, inumazione, tumulazione, cremazione delle salme;
k) saranno comunque garantiti i servizi di raccolta e smaltimento servizio di consegna a domicilio di farmaci e generi alimentari per le persone in isolamento domiciliare fiduciario.

L’ordinanza è comunicata ai Sindaci dei comuni interessati, è immediatamente esecutiva per gli adempimenti di legge e viene trasmessa al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro della Salute e ai Prefetti.

Il documento viene pubblicato sul sito istituzionale della Regione con valore di notifica individuale a tutti gli effetti di legge. Avverso la stessa è ammesso ricorso giurisdizionale innanzi al Tribunale Amministrativo Regionale nel termine di sessanta giorni dalla comunicazione, ovvero ricorso straordinario al Capo dello Stato entro il termine di 120 giorni.

L’ordinanza, “immediatamente esecutiva”, sarà in vigore fino al 3 aprile. Alla base del provvedimento c’è “il carattere estremamente diffusivo dell’epidemia e del notevole incremento dei casi di decesso”. Nel predisporre il documento si è tenuto conto che “il comune di Elice presenta continuità con i comuni ricompresi nella Valle del Fino, una contiguità di posizionamento geografico ma anche una contiguità connessa ai continui flussi di lavoratori che si spostano tra questi comuni contigui” e si è ritenuto, di conseguenza, che “il divieto di allontanamento dai comuni della Valle del Fino debba estendersi anche al comune di Elice”. Il tutto, ritenendo “necessario rafforzare ulteriormente le misure di sorveglianza sanitarie adottate per il periodo di tempo necessario e sufficiente a prevenire e mitigare la diffusione di malattia infettiva diffusiva Covid-19”.

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MARSILIO: IL GOVERNO NON HA CONCORDATO

“Nel corso della videoconferenza con il ministro Boccia, prima di me la questione relativa a nuove zone rosse o provvedimenti restrittivi è stata sollevata dalla Regione Molise”, ha dichiarato il presidente Marco Marsilio. “Prima che io intervenissi, il Ministro ha ribadito l’avviso contrario del Governo, salvo provvedimenti più restrittivi con fondamento scientifico, anche alla luce delle impossibilità di gestire con le forze dell’ordine la richiesta di centinaia di comuni. Ho spiegato al Ministro che il provvedimento da adottare, che ho sottoposto alla condivisione del Governo, ha basi scientifiche e argomentazioni supportate dalle relazioni delle ASL e dalla richiesta unanime del territorio. Non c’è stata nessuna replica da parte del Governo, nessuna risposta esplicita, per cui ho deciso di procedere non potendo attendere oltre. Spero che il Governo apprezzi che l’ordinanza che è stata fatta si basa su relazioni medico scientifiche, evidenze e urgenze rappresentate non da una, ma da due Asl. Ai cittadini delle zone interessate rivolgo la raccomandazione di massima collaborazione per uscire al più presto da questa difficile situazione.”

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