Apertura scuole, a Sulmona slitta di 7 giorni per il sisma

Apertura scuole, a Sulmona slitta di 7 giorni a causa del sisma. A causa del terremoto dunque la scuole primarie pubbliche della città restano chiuse. L’apertura del nuovo anno scolastico slitta di una settimana.

Le scuole materne, elementari e medie pubbliche di Sulmona resteranno chiuse perché gli edifici sono agibili ma sismicamente vulnerabili. Lo ha annunciato il sindaco, Annamaria Casini, che nel pomeriggio ha firmato l’ordinanza selettiva che prevede il rinvio di una settimana dell’apertura dell’anno scolastico. A Sulmona dunque gli alunni delle scuole torneranno sui banchi di scuola il 19 settembre prossimo anziché lunedì 12 settembre come previsto. Sette giorni, informano da Palazzo di Città, utili per organizzare la sistemazione di 1400 bambini nelle scuole sulmonesi. Al vaglio del comune di Sulmona, come soluzioni di emergenza, in attesa dell’ eventuale arrivo dei Musp, i locali della scuola di Polizia Penitenziaria e gli edifici che ospitano il liceo scientifico e il liceo classico considerati entrambi antisismici e sicuri.

“Le scuole private non saranno coinvolte nell’ordinanza comunale di chiusura, ma abbiamo richiesto ai presidi i certificati relativi alla sicurezza delle loro strutture, che faranno pervenire al più presto” ha affermato il sindaco, la quale ha tenuto a precisare che la decisione di far slittare l’avvio dell’anno scolastico per i bambini, chiudendo anche le 3 scuole delle 16 che risultano nei parametri di vulnerabilità sismica, è finalizzata ad utilizzare il tempo per trovare soluzioni alternative affinché i ragazzi il 19 settembre possano andare a scuola in sicurezza. “Stiamo valutando un progetto integrato di soluzioni nel caso in cui non arrivassero i Musp – prosegue il primo cittadino – attendiamo anche la risposta ufficiale da parte di Regione e Prefettura a cui abbiamo inviato da subito note formali e richieste”. Il sindaco Casini, questa mattina, ha nuovamente incontrato il Comitato ‘Scuole Sicure’, al quale hanno aderito oltre 1000 famiglie, che hanno annunciato che non rientreranno nelle vecchie scuole fino a quando non sarà garantita la totale sicurezza, per spiegare lo stato dell’arte.

Scuole sotto osservazione in provincia de L’Aquila (clicca qui) anche ad Avezzano, dove per domani si attendono i risultati dei rilievi sugli Istituti Fermi-Mazzini in base ai quali il sindaco, Giovanni Di Pangrazio, deciderà cosa fare. All’Aquila il sindaco, Massimo Cialente, e l’assessore alla Ricostruzione pubblica, Maurizio Capri, hanno assicurato che “tutti gli edifici scolastici comunali attualmente in uso, asili nido, scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado, riparate a seguito del sisma del 2009, quelle di nuova costruzione, nonché i Musp, sono dotati di tutti i certificati di idoneità statica e agibilità sismica”.

APERTURE SLITTANO ANCHE A PENNE E ALLE SUPERIORI DEL TERAMANO – Un intero plesso scolastico sgomberato a Penne, il ‘Mario Giardini’ che ospita 11 classi delle elementari e 7 classi delle medie, con probabile slittamento di una settimana dell’avvio delle lezioni. Per la situazione a Teramo clicca qui