Abruzzo: su Rete8 il Lato Positivo riparte dal Medioevo

Dopo una prima stagione esaltante, iniziata a novembre 2018 e terminata a luglio 2019, Rete8 non poteva che puntare ancora sul programma Il Lato Positivo per la prima serata del martedì.

La trasmissione ideata da Marina Moretti, con la regia di Antonio D’Ottavio, ancora una volta propone storie, esperienze e persone meno note, ma che sicuramente fanno grande l’Abruzzo. Seguendo la suggestione del gomitolo rosso, ILP riavvolge la matassa del racconto avvalendosi di testimonianze chiave, appositamente scelte per l’argomento della settimana. Le straordinarie immagini di Antonio D’Ottavio, le musiche scelte da Marina Moretti e i contributi cinematografici giusti contribuiscono alla realizzazione di un prodotto appagante per gli occhi e per la sete di conoscenza dello spettatore. Nella prima puntata della nuova stagione, in onda domani, martedì 5 novembre, alle 21.00 sull’emittente televisiva abruzzese Rete8, il grande protagonista è il Medioevo, diverso però da come abitualmente viene immaginato: i secoli bui in realtà furono straordinariamente fecondi sotto tutti i profili, artistici e antropologici. La puntata “Medioevo di luce” si avvale di uno scenario ideale, quello della Notte dell’Ilex, la festa a carattere medievale che si svolge ogni estate a Elice (Pescara). Attraverso il racconto degli organizzatori e dei componenti dell’associazione La Fratellanza dello Scorpione, scopriremo quanto il nostro vivere quotidiano sia sempre più ispirato al Medioevo, a partire dalla tavola e dai cibi meno raffinati, tanto in voga oggi.

 

“L’anno scorso – spiega Marina Moretti – ho accolto con gioia l’invito dell’editore: realizzare una trasmissione finalizzata ad esaltare le eccellenze dell’Abruzzo, in tutti i campi. È iniziata così l’avventura de Il Lato Positivo, che ho condiviso con il regista Antonio D’Ottavio e, per le letture fuori campo, con la collega Anna Di Giorgio. Il programma ci ha regalato ottimi risultati in termini di audience e di gradimento presso il pubblico, ma la cosa che riteniamo più importante è l’avere raccontato le storie, le persone, i luoghi, gli oggetti, le creature animali e vegetali meno noti del nostro territorio. Dopo un’esaltante stagione invernale, siamo pronti per la seconda edizione de Il Lato Positivo, ancora una volta la nostra missione sarà far conoscere tutto ciò che di straordinario, e spesso nascosto, l’Abruzzo ha da offrire.
Lo faremo con l’attenzione alla qualità che da sempre ci accompagna, sia nella scelta di contenuti originali che nella sapienza dei montaggi. Quest’estate, mentre noi lavoravamo alle nuove puntate, sono andate in onda le repliche della prima stagione, ed è stato bellissimo continuare a ricevere complimenti da chi magari ha visto il programma per la prima volta.
Credo che la fortuna de Il Lato Positivo derivi dall’aver percorso insieme, noi e gli spettatori, i tanti viaggi che abbiamo fatto, svelando un patrimonio non abbastanza in luce. Ho cercato, quando possibile, di non effettuare alcun sopralluogo preventivo sui set scelti per le puntate, proprio per lasciare intatto l’effetto sorpresa, a noi prima ancora che agli spettatori. Seguendo il nostro mitico gomitolo rosso, abbiamo riavvolto il filo illuminando ciò che c’è ma anche ciò che è più celato, l’Abruzzo che guarda avanti e quello che sa guardare indietro. Con la scrittrice Elsa Flacco abbiamo raccontato la storia di Tommaso da Celano attraverso i luoghi che lo hanno visto protagonista. Abbiamo illustrato l’arte di produrre la lana e la preziosità della acque di Taranta Peligna, o ripercorso la lunghissima storia che ha portato le navi dei romani e i treni della Compagna delle Indie a transitare dal piccolo golfo del borgo Acquabella di Ortona. Abbiamo seguito le evoluzioni acrobatiche della scuola di circo contemporaneo di Benedetta Cuzzi e il fuoco avvolgente di Maura Chiulli; siamo rimasti a bocca aperta di fronte agli equilibrismi dei giovanissimi atleti del parkour della scuola OpenMove; ci siamo inoltrati nelle faggete vetuste di Pescasseroli con un grande fotografo naturalista, il pluripremiato Bruno D’Amicis; abbiamo fatto scoprire a tanti abruzzesi che non lo sapevano che Palena è il paese delle orchidee, che a Loreto c’è il giardino dei Ligustri o che i grifoni sono animali preziosi per l’ecosistema e che i Carabinieri Forestali sono loro amici. Abbiamo imparato che negli anni del Gran Tour gli artisti scandinavi hanno scelto Civita d’Antino come musa ispiratrice per le loro opere; al teatro Marrucino di Chieti ci siamo intrufolati dietro le quinte di una grande opera; abbiamo sondato i meccanismi letterari del giallo in compagnia di grandi scrittori; abbiamo sfidato il nostro pubblico invitandolo a viaggiare nei grandi temi dell’umanità, la Madre e la Morte, ma lo abbiamo anche invitato a riflettere su un oggetto iconico e suggestivo: lo specchio. Ci siamo improvvisati arcieri medievali per provare il brivido della freccia che scocca; seguendo le matite di Chiara e Francesco, abbiamo visto nascere sotto i nostri occhi dei fumetti straordinari; abbiamo persino raccontato gli stereotipi della nostra regione, le pecore e gli zampognari, ma attraverso il cuore palpitante di chi crede nella propria terra e nel desiderio di non fuggire o di chi li ha rivisitati per produrre oggetti iconici. Ed è proprio l’amore per la terra, quella con la T maiuscola, che ci ha portati all’incontro con un premio Nobel, per capire davvero e fino in fondo le insidie del surriscaldamento globale. Poi, inevitabilmente, abbiamo alzato lo sguardo fino al cielo, incontrando quello di tanti scienziati che, dall’Osservatorio d’Abruzzo, partecipano ai grandi progetti internazionali. È tanto, ma non è troppo. Di storie da raccontare l’Abruzzo ne ha ancora e noi siamo pronti a ricominciare”.