Discarica Chieti: un anno d’ inerzia e pericoli

Discarica Chieti, un anno d’inerzia e pericoli. Ad un anno dal rogo divampato nella discarica di Colle Sant’Antonio, le associazioni ambientaliste teatine con a capo il WWF, tornano a denunciare la totale inerzia delle istituzioni locali. La replica del Sindaco di Chieti, Umberto Di Primio.

Dal violento rogo divampato nella discarica di Colle Sant’Antonio tra Chieti e Casalincontrada, è trascorso un anno. 12 mesi da quel 27 giungo del 2015 quanto un incendio doloso sprigionò nell’aria diossina ed altri veleni. Per Nicoletta Di Francesco del WWF di Chieti, in questi 12 mesi, non sarebbero state avviate le azioni necessaria per la messa in sicurezza ne tanto meno per la bonifica del sito. E’ stata inoltre denunciata la totale assenza di controlli sull’accesso nell’area dove si teme, vengano stoccati abusivamente materiali e rifiuti di ogni genere. L’emergenza della discarica incendiata aveva spinto i rappresentanti dell’Associazione Amici del colle, a prendere una posizione critica. I componenti dell’associazione guidata da Marcello Marino, stroncato da un male incurabile circa un mese fa, si erano addirittura autotassati per far eseguire delle analisi alternative a quelle fatte dalle istituzioni pubbliche.  Della vicenda, ha affermato ancora Nicoletta Di Francesco, è stato messo al corrente anche il Prefetto Corona, il quale ha assicurato che saranno avviate tutte le azioni di sua competenza. Non si è fatta attendere la replica del Sindaco Umberto Di Primio il quale nel ribadire che l’amministrazione da lui guidata ogni giorno segue la vicenda, ha aggiunto che ha sollecitato più volte per iscritto, gli organismi predisposti per fare i controlli ed i prelievi, a partire dall’ARTA, l’Agenzia regionale per la Tutela dell’ Ambiente.

“Nell’ultima riunione tenuta qualche mese fa in Prefettura, ha aggiunto ancora il Sindaco, era stato deciso che sarebbe stata data una codificazione di Codice CER al materiale rinvenuto nella discarica e soltanto quanto saremo in possesso di quei dati, che l’Arta dovrà fornirci, avremo la possibilità di scegliere il tipo di intervento da mettere in campo con la tipologia più idonea, sia di carattere conservativo con la messa in sicurezza, piuttosto che lo smaltimento e in questo caso dovemmo sapere con certezza che tipo di sostanza andremmo a trattare. Senza quel dato, ha concluso il Sindaco Di Primio, oggi non possiamo fare nulla.”

“Nel momento in cui avremo i dati necessari sarà opportuno che la Regione provveda a predisporre le necessarie coperture finanziarie”, ha aggiunto infine il Sindaco.

Il servizio del Tg8: