Fine dell’incubo per ingegnere perseguitato da Azerbaijan

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E’ stato archiviato il caso di Marco Di Giacomo, l’ingegnere edile pescarese “perseguitato” dallo Stato dell’Azerbaijan con l’accusa di evasione fiscale. Ora spera in un lavoro per ricominciare.

Finisce un incubo per l’ingegnere pescarese Marco Di Giacomo, accusato di evasione fiscale in Azerbaijan.

“La mia vicenda con l’Interpol è stata finalmente archiviata, – lo sfogo liberatorio di Di Giacomo – voglio ringraziare assieme alla mia famiglia, i media che hanno contribuito a sensibilizzare un ministero, quello degli Esteri, totalmente disinteressato alle conseguenze di questa storia per la mia persona. Adesso – prosegue Di Giacomo – si apre un ulteriore fase, quella di individuare le responsabilità di chi doveva fare di più.”

Ingegnere edile, residente a Montesilvano, Marco Di Giacomo era stato accusato di evasione fiscale in Azerbaijan e il suo nome figurava (con un errore) in un mandato di cattura internazionale. Di Giacomo non poteva espatriare per lavorare né fare concorsi pubblici. Da anni si proclamava innocente e ora, finalmente, la sua vicenda è stata archiviata.

L’ingegnere pescarese vuole ricominciare a vivere e a lavorare: “Vorrei avere la possibilità di ricominciare a lavorare e quindi do la mia piena disponibilità a futuri impieghi professionali. Al di là delle chiacchiere del ministero, per cui attiverò azioni legali, devo ricominciare a lavorare – conclude Di Giacomo – perché due anni di stop, come immaginate, mi hanno causato dei seri danni economici.”

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