Traffico internazionale di droga sintetica, sequestri anche in Abruzzo

Traffico internazionale di droga sintetica, perquisizioni e sequestri anche in Abruzzo. Otto arresti, tra cui cinque misure di custodia cautelare in carcere e tre ai domiciliari, sono state effettuate dagli agenti della Polizia nei confronti di altrettante persone di nazionalità cinese.

Gli arrestati sono accusati di far parte di un’associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di droghe sintetiche, in particolare di shaboo. I provvedimenti sono stati emessi dal gip di Firenze su richiesta della Dda fiorentina. Perquisizioni e sequestri sono in corso in Toscana, Campania e Abruzzo.

Dieci volte più potente della cocaina, la shaboo si è diffusa rapidamente anche in Italia. Gli spacciatori sono principalmente asiatici e filippini, ma i grandi traffici sono gestiti dai cinesi. La shaboo (detta anche ice o crystal meth) è una potente metanfetamina ritenuta dagli investigatori nove o dieci volte peggiore della cocaina. La dose standard, di appena un decimo di grammo, costa attorno ai 30 euro. Si tratta di un potente stimolante che provoca assuefazione e gravi danni al sistema nervoso centrale. È in grado di annientare fame e senso di fatica per 14-16 ore, causare dipendenza immediata e portare a comportamenti violenti, ansia, paranoia, confusione, insonnia e disturbi della personalità, preceduti da stati di euforia e apparente lucidità data dal rilascio della dopamina. Se assunta per periodi medio-lunghi può persino portare alla completa devastazione del volto.

Veniva nascosta anche nei giocattoli, e spedita con “normali” corrieri internazionali da Hong Kong all’Italia, la shaboo, una droga sintetica dal costo di circa 250 euro al grammo. Ai vertici dell’organizzazione, decapitata grazie ad un’operazione coordinata dalla Dda di Firenze e condotta dalla squadra mobile di Firenze e dal compartimento Toscana della polizia postale. Dodici in totale gli indagati, tutti di nazionalità cinese; cinque le misure cautelari in carcere, eseguite nei confronti di soggetti residenti a Prato, Teramo e Nocera (Salerno), mentre tre persone sono finite agli arresti domiciliari. Tra le accuse, oltre al traffico internazionale di stupefacenti, anche quella di riciclaggio: i proventi dell’attività di spaccio, tutta concentrata nell’ambito della comunità cinese di Prato, venivano infatti rispediti in Cina tramite operazioni di home banking. Le indagini hanno permesse di scoprire che la shaboo veniva spedita anche in altri paesi, come la Spagna, la Francia, l’Argentina e l’Australia. Secondo le stime degli inquirenti, il traffico avrebbe fruttato circa tre milioni di euro. Nel corso delle indagini, durate due anni, sono stati sequestrati 5 chili di droga, nascosti in oggetti di uso comune come telefoni, prese multiple elettriche e, appunto, bambole o giochi per bambini. I destinatari delle spedizioni via corriere erano prestanome ignari di ciò che la merce contenesse