Strada dei Parchi: Procura apre inchiesta su sicurezza

Sull’onda lunga delle polemiche tra il ministro Toninelli e Strada dei Parchi, arriva anche l’annuncio di un fascicolo aperto in Procura a L’Aquila sulla sicurezza delle Infrastrutture.

La Procura della Repubblica dell’Aquila ha aperto un’ inchiesta sulla sicurezza delle infrastrutture, tra cui viadotti e piloni, nelle autostrade A24 e A25: le indagini condotte dai carabinieri, sono scattate dopo il caso, nella serata del 10 settembre scorso, della caduta di pezzi di calcestruzzo dalla parte sottostante del viadotto San Giacomo, sulla Roma-Teramo, che ha portato alla chiusura momentanea di una strada al di sotto della infrastruttura che attraversa la località di San Giacomo, frazione del Comune dell’Aquila. A presentare, tra gli altri, un esposto sono stati gli uffici competenti della Regione Abruzzo. I carabinieri avrebbero già effettuato delle acquisizioni di documenti in varie sedi istituzionali. Nel fascicolo, per ora contro ignoti, anche la relazione dei vigili del fuoco che sono intervenuti nella tarda serata per rimuovere altri pezzi rimasti sospesi: in quel documento, secondo quanto si è appreso, sarebbe stato accertato lo stato di degrado della parte sottostante lungo viadotto. Strada dei Parchi era intervenuta il giorno dopo con una squadra munita dell’apparecchiatura denominata “bybridge” che permette di creare un ponteggio per consentire ai tecnici di rimuovere pezzi di calcestruzzo pericolanti. Intanto, come suggerito dallo stesso Ministero,  la concessionaria Strada dei Parchi ha esteso le limitazioni di traffico ai mezzi pesanti dell’ordinanza del 2017 a tutti gli 87 viadotti ispezionati dal ministero delle Infrastrutture delle autostrade A24 e A25. Lo fa sapere la stessa Sdp che finora aveva adottato il provvedimento “per otto viadotti più vecchi”. Si tratta del divieto di sosta dei mezzi pesanti nelle aree di emergenza e l’obbligo di mantenere una distanza di 100 metri tra un mezzo pesante e l’altro.  L’estensione era stata chiesta nel documento del ministero per le Infrastrutture e Trasporti a firma del dirigente Placido Migliorino. Sulle critiche del ministero alle verifiche condotte da SdP utilizzando i carichi normativi del 1962, la concessionaria specifica che, su richiesta dello stesso ministero,

“I test sui viadotti sono stati realizzati sulla base delle nuove norme tecniche, Ntc 2018. I risultati sono stati inviati al ministero tra il 12 settembre e il 1 ottobre, confermando il mantenimento degli indici di sicurezza previsti”. “A questo punto – si legge ancora nella nota di Sdp – sorge il sospetto che il ministero non solo non abbia tenuto conto delle analisi contenute nei progetti di adeguamento anti-sismico dei viadotti, progetti che hanno ottenuto il via libera del Provveditorato opere pubbliche competente, ma che neppure li abbia consultati”.

Scadono lunedì prossimo i termini della diffida finalizzata allo sblocco dei 192 milioni di euro per la messa in sicurezza sismica dei viadotti, inviata al ministero delle Infrastrutture e Trasporti da Strada dei Parchi, concessionaria delle autostrade A24 e A25. Nel documento era stato dato l’ultimatum di cinque giorni che togliendo i giorni prefestivi e festivi scadono lunedì.

Strada dei Parchi fa sapere che “I fondi sono ancora bloccati speriamo che ci possa essere la fumata bianca per interventi non più rinviabili, in caso contrario valuteremo i passi successivi”. I fondi sono previsti nel decreto Genova dello scorso 28 settembre: nella diffida si sottolinea che senza i decreti attuativi da parte del ministero le banche non possono anticipare i fondi per avviare i lavori. “Non è dato in alcun modo sapere per quale ragione il ministero concedente non si faccia ancora oggi parte diligente rispetto all’adempimento dei compiti di propria competenza mediante il sollecito rilascio dei provvedimenti approvati dei progetti”.

Sulla vicenda sono tornate anche le associazioni Forum H2O, Nuovo senso civico onlus e Stazione ornitologica abruzzese onlus, che tornano a chiedere una verifica tecnica completa e approfondita, svolta da un organismo pubblico, ribadendo inoltre come l’ispezione del ministero confermi tutti i timori espressi.

“La visita ispettiva e la durissima analisi critica della documentazione, fornita dal concessionario Strada dei Parchi e fatta dall’ispettore ministeriale ingegner Migliorino, confermano pienamente tutte le nostre preoccupazioni e i nostri esposti sullo stato di degrado delle autostrade A24 e A25”, hanno dichiarato in una nota Forum H2O, Nuovo Senso Civico e SOA.

Le associazioni si richiamano al documento tecnico diffuso ieri dal Ministero delle infrastrutture, che arriva a parlare testualmente di conferma della “precaria stabilità statica dell’infrastruttura, per effetto dei margini di sicurezza esistenti molto limitati” e di gallerie che tra poco andranno fuori norma.

A giudizio delle associazioni “molti passaggi della relazione sono quasi incredibili, come, a mero titolo di esempio, quello sulle verifiche della stabilità degli impalcati, non meno importanti di quelle relative alle pile. Il concessionario avrebbe addirittura presentato i risultati non per singoli viadotti ma “a gruppi” in disaccordo con basilari norme tecniche.
Sostanzialmente, secondo il dirigente ministeriale, i risultati forniti dal concessionario sarebbero di fatto inattendibili, visto che i calcoli degli indici di sicurezza partono da assunzioni prive di riscontri tecnici adeguati ed oggettivi, come la misurazione del livello di degrado di ferri e calcestruzzo. Quindi i valori degli indici, già molto bassi per molti viadotti e impalcati e molto vicini alla soglia di 1 secondo lo stesso gestore (e in tre impalcati sotto a 1) potrebbero variare cambiando appunto i valori dei parametri introdotti al momento del calcolo.
Di conseguenza l’ispettore da un lato evidenzia che servono ulteriori approfondimenti e dall’altro propone alcune misure cautelative sulla circolazione in attesa di altri dati.
Ieri in sede di commissione del Consiglio Regionale, a seguito dell’invito pervenutoci dal presidente Pietrucci che ringraziamo, dopo aver illustrato con una presentazione power point numerosi elementi di criticità, anche sulla partita economica, che abbiamo rilevato nella documentazione finora disponibile – dalle sentenze dei TAR ai pochi documenti ottenuti con gli accessi agli atti – abbiamo potuto ribadire quella che ora appare una necessità e una priorità: svolgere una verifica tecnica generale dalla A alla Z, comprensiva delle prove sui materiali, affidandola a un organo pubblico come il CNR o le strutture del Genio civile delle due regioni, anche in contraddittorio con il concessionario. In questo modo si avrebbe il quadro completo e definitivo della situazione. Infine riteniamo importante la completa divulgazione per il pubblico di tutta la documentazione, dalle rendicontazioni agli elaborati tecnici fino ad arrivare agli atti per il rinnovo del Piano Economico Finanziario e i relativi investimenti, che il Ministero delle infrastrutture ha relativamente a queste importanti infrastrutture” concludono le associazioni.

Intanto i sindaci e gli amministratori di Abruzzo e Lazio, impegnati nella lotta contro il caro-pedaggi e la sicurezza A24/A25, danno nota che nei giorni scorsi hanno nuovamente sollecitato il ministro Toninelli a dare riscontro alle istanze formulate sin dallo scorso gennaio e riportate da ultimo con missiva del 28 settembre scorso: la creazione di un tavolo istituzionale, con la presenza della concessionaria Strada dei Parchi, che possa giungere ad una ridefinizione dei criteri di concessione e garantire la riduzione definitiva ed adeguata dei pedaggi autostradali. I sindaci spiegano:

 “Detto tavolo dovrà consentire agli amministratori di conoscere tutte le opere realizzate nonché quelle che si intendono realizzare per garantire la sicurezza nei tratti autostradali A24/A25; la declassificazione del tratto urbano della A24 che va dalla barriera di Roma Est fino all’intersezione con la Tangenziale Est nonché la declassificazione da tratto montano a non montano di numerosi tratti della A24/A25. L’accoglimento di dette richieste dovrà comportare necessariamente ed automaticamente un’ulteriore riduzione dei pedaggi autostradali oggi ‘falsati’ da situazioni non veritiere”. I sindaci e amministratori comunicano inoltre di aver scritto all’Autorità di Regolazione dei Trasporti alla quale il “Decreto Genova” ha attribuito le nuove competenze in materia di tariffe e sicurezza autostradale chiedendo “un incontro da tenersi entro il corrente mese anche presso la sede di Torino: qualora queste richieste dovessero rimanere ancora inascoltate preannunciano sin da ora una nuova manifestazione da tenersi il 31 Ottobre davanti alla sede del MIT in via Nomentana 2”