Sicurezza a Pescara: Fi lancia un nuovo appello

Nuovo appello di Forza Italia per chiedere interventi per garantire la sicurezza in città.

Dopo la tentata rapina nella gioielleria di via D’Annunzio a Pescara Forza Italia torna a sollecitare interventi per garantire al sicurezza in città. Lo scorso maggio con una lettera inviata al prefetto Francesco Provolo il consigliere comunale Fabrizio Rapposelli aveva chiesto di convocare, con massima urgenza, un tavolo per l’Ordine e la sicurezza pubblica allargato anche alle forze politiche di opposizione.

In una nota il consigliere Rapposelli spiega che il fatto di cronaca “conferma che siamo stati preveggenti in una città ormai sempre più alla mercè della microcriminalità. Abbiamo chiesto di superare l’immobilismo del sindaco Alessandrini e della sua giunta, inerti e inermi dinanzi al degrado imperante. Oggi, dopo l’ennesimo episodio frutto di una politica della sicurezza inesistente, rinnoviamo la nostra istanza e di nuovo sollecitiamo quella convocazione. Pescara è evidentemente preda di orde di  barbari sotto gli occhi di un’amministrazione comunale silente e sorda a ogni sollecitazione giunta dai banchi di Forza Italia e a ogni richiesta di intervento in materia di sicurezza e controllo del territorio.  Un’amministrazione inerme e inerte dinanzi al degrado diffuso, cui siamo costretti, e al dilagante sentimento di insicurezza che pervade tutti i cittadini pescaresi. La mia non è una miserevole critica politica, ma piuttosto rappresenta il tristissimo e oggettivo quadro della realtà che si vive in città e che ogni giorno leggiamo sulle cronache cittadine. Sicuramente Pescara non è più quell’isola felice di cui si sentiva parlare sino a un paio di anni fa, dal momento che siamo passati dai furtarelli di qualche pensionato, con trattamento sociale, ‘costretto a rubare per fame’, agli assalti ai portavalori, alle rapine con travisamento alle Poste centrali, alle spaccate ai danni degli esercizi commerciali, finanche nel cuore della città e in orari tardo pomeridiani o mattinieri, al vandalismo imperante, agli accattonaggi sin dentro i locali dediti alla ristorazione. Fatti inconfutabili, a dispetto di qualsivoglia rassicurazione da parte delle Forze dell’Ordine, prova ne è l’episodio dell’ultima tentata rapina in gioielleria, in pieno giorno, nella centralissima via Gabriele d’Annunzio, sventata solo dalla prontezza di riflessi dei titolari. Senza tralasciare il degrado che da tempo funesta la centralissima movida pescarese, ridotta di sera a un vespasiano a cielo aperto dove vige l’assoluta anarchia tra bivacchi, ubriachi molesti, lanciatori di bottiglie di vetro, incivili e vagabondi capaci solo di aumentare il disagio dei molti residenti, oggi anche spaventati dall’idea di veder pubblicato il proprio nome sui quotidiani per il rischio di ritorsioni. Una realtà, quella descritta, che testimonia la totale assenza del sindaco Alessandrini e della sua maggioranza, incapaci di arginare tali fenomeni e, tantomeno, di affrontarli. Sicuramente se la presenza istituzionale sul territorio fosse più evidente, Pescara non costituirebbe più, per la micro e macro-criminalità, una terra di conquista. Per affrontare in maniera diretta e incisiva tale situazione di crescente degrado ho chiesto già lo scorso maggio al Prefetto Provolo di convocare, nell’assenza di sollecitazioni al riguardo da parte del sindaco Alessandrini, nel più breve tempo possibile, un Tavolo per l’Ordine pubblico e la Sicurezza, al quale ho chiesto di poter partecipare, allargandolo dunque anche alle forze politiche di opposizione, vista la delicatezza e l’urgenza delle tematiche da affrontare e per le quali occorre trovare soluzioni urgenti, immediate e concrete che la giunta Alessandrini non è stata capace né di ipotizzare né di proporre né tantomeno di attuare. Oggi torno a ribadire la validità di quella richiesta e sono certo che, a fronte della situazione di emergenza che viviamo a Pescara, la stessa non resterà lettera morta”.