Caso Coumadin a Pescara: In aula accuse a Michele Gruosso

 

Si aggrava la posizione di Michele Gruosso, sotto processo insieme alla madre Daniela Lo Russo, per il tentato omicidio al patrigno Antonio Di Tommaso. Ieri in aula  accuse nei suoi confronti.

Davanti al giudice  il colombiano di 33 anni coinvolto nell’indagine per aver aggredito Antonio Di Tommaso sotto casa il 10 luglio del 2016 insieme ad un complice. Andrey Mosquera, questo il suo nome, ha riferito di essere stato contattato dal Gruosso per “dare una lezione al patrigno” in cambio di 500 euro. Gruosso gli riferì anche, ha dichiarato Mosquera, che Di Tommaso era un pedofilo ed aveva bisogno di una punizione, ma che comunque doveva restare vivo perché poi ci avrebbe pensato lui. Mosquera ha ammesso di aver accettato in primo luogo perché aveva all’epoca bisogno di soldi e poi perché per lui i bambini non vanno mai toccati. Ricordiamo che, secondo l’accusa, Gruosso e sua madre Daniela Lo Russo, avrebbero ripetutamente, nel 2016, somministrato a Di Tommaso un micidiale cocktail di psicofarmaci e Couamdin, un potente anti coagulante, per provocargli una letale emorragia interna. L’aggressione del 10 luglio aveva lo scopo, sempre secondo l’accusa, di accelerare il processo emorragico.