Silvi: morte di Santoro, l’autopsia non chiarisce

L’autopsia esclude segni di violenza ma non chiarisce fino in fondo le cause della morte di Leo Santoro, il piastrellista di Silvi trovato in casa senza vita dalla sua fidanzata. In attesa di elementi dagli esami di laboratorio.

Il carabinieri di Giulianova e Silvi continuano le indagini, anche perché l’appartamento di Santoro si era presentato alla vista dei militari come messo a soqquadro. A Silvi la morte di Leo Santoro ha riportato alla mente dei suoi concittadini la tragica fine del padre Antonio, ucciso a coltellate nel suo letto, nel 2003, quando il figlio era ancora minorenne. I sospetti erano caduti proprio su Leo Santoro e su un suo amico,  l’ipotesi era che i due ragazzi avessero compiuto il delitto per mettere le mani su una somma vinta al lotto dal padre del giovane. I due ragazzi però vennero prosciolti dall’accusa, poiché la lunga inchiesta non aveva fornito sufficienti riscontri né gravi indizi di colpevolezza. Tra l’altro i 5000 euro vinti dalla vittima risultarono intoccati. Per la morte di Leo Santoro si è pensato ad un’overdose di sostanze stupefacenti, anche se in casa non è ne è stata trovata traccia. Ma l’ipotesi più accreditata al momento sembra essere un abuso di alcuni farmaci che assumeva regolarmente, pare per contrastare le crisi epilettiche di cui soffriva. Per chiarire definitivamente le cause del decesso del 31enne di Silvi occorrerà attendere i risultati degli esami di laboratorio, in particolare i test tossicologici, disposti dall’anatomopatologo Giuseppe Sciarra al termine dell’esame autoptico.