Sanitopoli, gli ex assessori si difendono

Tribunale-PescaraUdienza fiume all’aula uno del tribunale di Pescara per il processo Sanitopoli. Una sorta di corsa contro il tempo in vista di una scadenza improrogabile quella del 20 luglio, visto che il presidente del collegio dei giudici Carmelo De Santis subito dopo quella data andrà in pensione. Mancano all’appello ancora diverse arringhe, tra cui quelle più importanti da parte della Buongiorno per l’onorevole Aracu e di Caiazza per l’ex governatore Del Turco, ma intanto oggi é stata fatta una bella scrematura con gli interventi di ben 6 avvocati in rappresentanza di altrettanti imputati: De Concilio e Penna per la Deutsche Bank; l’ex assessore regionale Antonio Bochetti difeso dagli avvocati Lattanzi e Cerella; l’ex assessore Mazzocca ed il suo segretario Bucciarelli difesi da De Silvestre. Di Particolare interesse le posizioni di Boschetti e Mazzocca, accusati di associazione per delinquere e concussione, cosi come Bucciarelli. Su Boschetti, secondo l’accusa destinatario di ben due tangenti da parte di Angelini di complessivi 90 mila euro, il suo avvocato Lattanzi si é soffermato sulla mancanza di riscontri, al contrario di quanto illustrato dalla Procura nei confronti degli altri imputati. Su Boschetti, coinvolto in un capo d’imputazione in qualità di legale della Asl di Chieti ed in un altro in qualità di ex assessore regionale, pendono soltanto le dichiarazioni, in particolare, di due segretarie di Angelini che tra l’altro hanno dichiarato di non aver visto con i propri occhi la dazione ma di essersi limitate a preparare le mazzette cosi come chiesto dall’ex patron di Villa Pini. C’é poi la presunta frase di Camillo Cesarone rivolta ad Angelini – paga anche Boschetti che é uno dei nostri – ma anche su questo non ci sarebbero riscontri ed anzi, nella fase istruttoria, secondo Lattanzi sarebbe emersa la prova dell’innocenza in quanto Angelini e le segretarie si contraddicono. Su questo punto ha spiegato meglio Cerella – Angelini dice di aver prelevato le mazzette e di averle portate nella sala riunioni dove ad attenderlo c’erano Boschetti e Cesarone; le segretarie, invece, dicono di averle portate personalmente e depositate sul tavolo dello studio di Angelini. Sulla prima associazione, poi, Boschetti si é limitato a scrivere un parere su una transazione il cui contenuto potrebbe essere messo in discussione da un punto di vista deontologico, ma non penale. Sulla seconda associazione, quella con Del Turco, Quarta, Cesarone, Mazzocca, Bucciarelli e Cosenza si parla di Boschetti come tramite tra Angelini e l’attività della Regione in materia di sanità; ma Enrico Paolini ed Antonella Bosco davanti al tribunale hanno dichiarato che il tramite era Cesarone, ed infine sul tentativo, secondo l’accusa, di agevolare la Tosinvest, proprietaria di una clinica, nell’accreditamento di posti letto, non si prefigura alcun reato visto che, tra l’altro, quell’emendamento fu perfino ritirato. Bucciarelli si affida ad una breve dichiarazione spontanea, prima di lasciare la parola al suo avvocato Ugo Di Silvestre: In merito all’ipotesi di concussione Bucciarelli dice di aver inviato ad Angelini un unico fax contenente un elenco di persone indicategli dall’ex sindaco di Villa Celiera Di Luzio, tra l’altro all’epoca gravemente malato, per chiedere se era possibile per loro prolungare il contratto di collaborazione con Villa Pini. Riguardo alla posizione di Mazzocca, che s’intreccia molto con l’operato di Bucciarelli, Di Silvestre si sofferma su ogni singolo capo d’imputazione: Sulla famosa delibera fuori sacco, la 58 del 2008, non c’é dolo intenzionale e soprattutto non c’é violazione perchè non c’é una norma di legge che contesta il contenuto di quella delibera che dava il via al pagamento di 14 milioni alla Deutsche Bank. Sulle minacce all’ex manager Asl di Avezzano Jenca, a quella famosa riunione Mazzocca, cosi come Bucciarelli, parteciparono solo nella parte iniziale e nel famoso documento inviato a Jenca, nel quale lo si intimava a fornire i dati entro 48 ore, si faceva riferimento soltanto ad eventuali danni erarariali per la Regione. Sulla soprressione del verbale del tavolo tecnico con l’Aiop del 5 maggio del 2006, la responsabilità – secondo Di Silvestre – é solo e soltanto dell’agenzia sanitaria regionale e per finire sulla concussione per aver imposto la proroga del contratto a 4 dipendenti di Villa Pini indicate dal sindaco di Villa Celiera, le accuse di Angelini sono contraddittorie e le stesse dipendenti hanno affermato di non aver mai conosciuto e parlato con Mazzocca e Bucciarelli, mentre andrebbe perseguito penalmente – precisa Di Silvestre – l’ex dirigente di Villa Pini Antonio Salvatore che davanti al tribunale rese una deposizione detituita di ogni fondamento. Per tutti chiesta ovviamente l’assoluzione. Si torna in aula lunedì prossimo, anche se é previsto lo sciopero degli avvocati, al momento si valuterà la situazione, mentre confermata la full immersion dal 17 fino alla sentenza del 20 con le arringhe per Aracu, Del Turco, Quarta, Conga e Cesarone.

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