video » Pescara, arrestato il medico investitore. La famiglia della vittima chiede “rispetto e attenzione”

incidente strisce pedonaliE’ stato sottoposto agli arresti domiciliari Luigi Chiarieri, la guardia medica di 51 anni che sabato scorso avrebbe investito una donna in via del Circuito, a Pescara. Caterina Micucci, 62 anni, e’ morta la mattina successiva in ospedale. Il medico, di ritorno dal lavoro in provincia di Chieti, avrebbe accostato la sua auto al ciglio della strada dopo aver travolto la donna, le avrebbe praticato delle manovre e poi, all’arrivo del 118, si sarebbe allontanato senza pero’ qualificarsi. La polizia lo ha cercato per giorni e solo due giorni fa ha rintracciato prima l’auto pirata, una Peugeot 307, e poi lui. A occuparsi delle indagini e’ stata la Stradale diretta da Silvia Conti. Il pm e’ Salvatore Campochiaro, il gip Maria Carla Sacco, che ha ritenuto dunque plausibili le accuse nei confronti di Chiarieri: l’omicidio colposo e anche la successiva omissione di soccorso. La difesa del medico insiste al contrario sulla presenza di 4 testimoni sul luogo dell’incidente, i quali confermerebbero che Chiarieri si fosse qualificato come medico, nel praticare i primi soccorsi.

LA FAMIGLIA: “RISPETTO E ATTENZIONE”
“Il dolore e la tragedia di Caterina meritano rispetto ed attenzione da parte di tutti, soprattutto da parte di coloro che sono coinvolti a vario titolo in questa tragica e triste vicenda. Come merita rispetto l’esercizio della funzione giurisdizionale e della difesa dei diritti. Che si compie non sugli spazi (peraltro sacrosanti) dell’informazione, ma nelle aule di Tribunale”. Così, in una nota diffusa dal loro avvocato Marco Pellegrini, i fratelli e le sorelle della 62enne travolta ed uccisa, sabato scorso in via Del Circuito a Pescara, da un auto, che poi si è scoperto essere guidata da un medico, da oggi agli arresti domiciliari. Nella nota, i familiari della donna ringraziano i magistrati, la polizia giudiziaria e le forze dell’ordine “per il grande impegno profuso in questi giorni al fine dell’accertamento della verità”, i mezzi di informazione “per la puntualità, l’ampiezza della copertura garantita alla vicenda e per la sensibilità dimostrata nell’affrontare un evento così tragico”, oltre a quei privati cittadini che “hanno dato un notevole contributo con alto senso civico e solidarietà umana”. La famiglia, sempre attraverso l’avvocato Pellegrini, chiede “però che non venga consentito ad alcuni soggetti estranei al mondo dell’informazione un’occasione di indebita spettacolarizzazione di questa tragedia, che diverrebbe fonte di ulteriori sofferenze per ciascuno di loro”. “Non lo meritano i miei clienti – sottolinea il legale – e non lo merita la povera Caterina. Non lo merita la Giustizia”.Inoltre la famiglia Micucci ringrazia la magistratura, la polizia giudiziaria, le forze dell’ordine, i cittadini “per il grande impegno profuso in questi giorni al fine dell’accertamento della verita’” e anche i mezzi di informazione “per la puntualita’, l’ampiezza della copertura garantita alla vicenda e per la sensibilita’ dimostrata nell’affrontare un evento cosi’ tragico”. Infine il legale nella nota sottolinea che i suoi assisti “chiedono pero’ che non venga consentito ad alcuni soggetti estranei al mondo dell’informazione un’occasione di indebita spettacolarizzazione di questa tragedia, che diverrebbe fonte di ulteriori sofferenze per ciascuno dei signori Micucci. Non lo meritano i miei clienti e non lo merita la povera Caterina. Non lo merita la giustizia”.


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Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.

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