Programmi Tv: “Storie-L’anarchia di Alfredo Cospito”, martedì 28 Febbraio ore 21:00 su Rete8

Nuovo appuntamento questa sera, martedì 28 febbraio alle ore 21 su Rete8, con la trasmissione “Storie – L’Anarchia di Alfredo Cospito”

Il programma di Rete8 in collaborazione con il quotidiano il Centro è curato e condotto dal giornalista Pietro Lambertini. Argomento della puntata di questa sera la vicenda di Alfredo Cospito, anarchico insurrezionalista, nato a Pescara il 14 luglio 1967. Il 5 maggio 2022 l’anarchico è stato posto in regime di reclusione 41-bis nel carcere di massima sicurezza di Bancali in Sardegna per i “numerosi messaggi che, durante lo stato di detenzione, ha inviato a destinatari all’esterno del sistema carcerario, documenti destinati ai propri compagni anarchici, invitati esplicitamente a continuare la lotta contro il dominio, particolarmente con mezzi violenti ritenuti più efficaci”. Il 20 ottobre 2022 Cospito ha iniziato uno sciopero della fame contro le condizioni del regime 41-bis, dimagrendo di 35 kg alla fine dell’anno. Diversi gruppi anarchici hanno manifestato in suo sostegno, mentre alcuni intellettuali e giuristi italiani hanno chiesto al Ministero della Giustizia la revoca della misura, allegando, oltre a ragioni umanitarie, la “sproporzione tra i fatti commessi e le pene inflitte”. Amnesty International ha preso posizione sul caso dichiarando che il 41 bis “costituisce un trattamento crudele, inumano e degradante”. Gli avvocati di Cospito hanno fatto ricorso contro la misura detentiva del 41-bis, respinto poi dalla Corte di Cassazione il 24 febbraio scorso. Già il 19 dicembre 2022 il Tribunale di Sorveglianza di Roma aveva rigettato la richiesta, come successivamente lo aveva respinto il ministro della Giustizia Carlo Nordio, argomentando la decisione con “la sussistenza della pericolosità sociale dell’anarchico, rimasta immutata e il rischio che possa comunicare con l’esterno”. Il 30 gennaio 2023 il detenuto è stato trasferito nel carcere di Opera e l’11 febbraio è stato ricoverato all’Ospedale San Paolo di Milano a causa dell’aggravarsi delle sue condizioni di salute conseguente allo sciopero della fame.