L’Aquila Rugby promossa in serie B, esplode la festa al Fattori

Il sogno si è avverato: L’Aquila rugby, dopo aver dominato il suo girone di serie C, ha conquistato la promozione in serie B battendo l’Arechi di Salerno, 45 a 21, all’esito della finale di ritorno in un gremito stadio Tommaso Fattori come non si vedeva da anni, in una domenica di festa per tutto lo sport aquilano e abruzzese.

Una partita bella, tirata, disputata a viso aperto, con le due squadre che hanno onorato i valori e lo spirito della palla ovale, con continui ribaltamenti di fronte e con gli ospiti che dopo la sconfitta in casa all’andata, per 10 a 41 a favore dei neroverdi, non potevano che provare a giocare il tutto per tutto. Ma con la Rugby L’Aquila che però non si è certo adagiata sul vantaggio, forse incolmabile, concedendo agli avversari nulla di più dell’inevitabile, per il divertimento del pubblico. Ovazione, alla discesa in campo delle due formazioni, per il tallonatore Dario Subrizi, che a 41 anni ha giocato oggi la sua ultima finale al Fattori, dove metterà a segno anche una meta, a coronamento di una grande prestazione.

Esplode di gioia il presidente Mauro Scopano al termine della gara, con i tifosi che hanno invaso il campo per festeggiare assieme ai loro eroi: “Una gioia immensa, ora così a caldo mi sento solo di ringraziare, con il cuore, tutti ragazzi e tutto lo staff tecnico, l’head coach Massimo Di Marco, il direttore tecnico, Alessandro Cialone, l’allenatore dei tre quarti, Roberto D’Antonio, l’allenatore degli avanti, Luigi Milani, il team manager Diego Sterpone. Abbiamo disputato un grande campionato, e la promozione l’abbiamo meritata. Ora siamo in serie, B, e non era affatto scontato, il nostro cammino prosegue”.

L’head coach Massimo Di Marco aggiunge: “Siamo cresciuti man mano, abbiamo superato le difficoltà, affinato gioco e schemi, con umiltà e impegno, imparando dagli errori. Godiamoci ora questo giorno di festa, verrà presto il momento per prepararci alle prossime sfide che ci attendono, con l’imperativo di crescere ancora”.

 

Giammarco Giardini: