Chiuso oggi a L’Aquila il convegno internazionale “La tutela della città storica tra rischi naturali, antropici e climatici”

A quali rischi è esposto il patrimonio culturale delle città storiche? E come prevenirli? A queste domande ha cercato di rispondere il convegno che si è chiuso oggi a L’Aquila, organizzato nell’ambito di CHANGES, progetto finanziato dal PNRR e dal Ministero dell’Università e della Ricerca. L’iniziativa è stata finalizzata a promuovere nuovi studi su gestione, tutela e valorizzazione del patrimonio culturale italiano.
Il convegno, che si è svolto al GSSI, ha visto la partecipazione di esperti nazionali e internazionali. Dalle calamità naturali fino all’impatto dell’overtourism, passando per gli effetti del cambiamento climatico: in tre giorni sono state esaminate molteplici dimensioni del rischio che minaccia il patrimonio culturale delle città storiche, da un punto di vista interdisciplinare e integrato, scandagliando le scienze fisiche e informatiche, l’architettura, le scienze sociali e le discipline umanistiche.

Non a caso è stata scelta L’Aquila, città simbolo della ricostruzione post-sisma e laboratorio a cielo aperto per l’innovazione urbana.

Dal racconto della professoressa Speranza Falciano, ordinaria di fisica al Gssi e responsabile scientifico del convegno, sono emersi due dati in particolare: la necessità di contrastare l’abbandono del centro storico, di recuperare identità e senso di appartenenza. Ma anche la conoscenza dei monumenti e dei beni storici della propria città aumenta la resilienza, la voglia di combattere per restare nella propria città.

L’iniziativa del progetto CHANGES ha rappresentato un’importante occasione di confronto tra discipline, enti e territori, nella convinzione che la salvaguardia del patrimonio culturale passi anche attraverso una più profonda integrazione tra scienza, tecnologia, cultura e cittadinanza.