Super Green Pass: oggi il governo decide. Cosa cambia per i non vaccinati

Il super green pass dovrebbe valere in zona bianca solo per il periodo delle feste natalizie e dunque circa un mese a partire dal 6 dicembre. E’ quanto avrebbe spiegato il governo nella riunione con Regioni, Province e
Comuni sottolineando però che la data non è ancora decisa, dipenderà dall’andamento della curva epidemiologica e sarà oggetto di discussione in Consiglio dei ministri. In zona gialla e arancione, invece, dovrebbe rimanere anche oltre la fine delle festività.

Sono oltre 95mila le terze dosi di vaccino contro il Covid-19 fino ad ora somministrate in Abruzzo. Il dato sale a 95.061. Del totale, 27.694 sono state somministrate negli ultimi sette giorni. Il dato è in crescita del 26% rispetto al totale della settimana precedente. Solo 2.532, invece, le prime dosi somministrate in una settimana. La copertura vaccinale, ovvero la popolazione che ha completato il ciclo con due dosi o con un siero monodose, è ora all’83,2%. Senza neppure una dose più del 14% degli over 12, cioè oltre centomila persone.

Nel primo pomeriggio il governo si riunirà per decidere se rafforzare le restrizioni attualmente in vigore sull’utilizzo del Green Pass, inasprendo le misure che riguardano soprattutto le persone che non sono ancora vaccinate contro il coronavirus. Della possibilità di rafforzare il Green Pass si discute da giorni, a causa del recente aumento dei contagi: si è parlato spesso di “Super Green Pass”, formula usata dal ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta, di Forza Italia, che aveva citato le nuove misure come l’unica strada «per non far pagare a tutti l’egoismo di alcuni».

Le ipotesi di rafforzamento del Green Pass sono diverse, e una linea comune dei partiti della maggioranza sarà presa solo dopo la cabina di regia delle 11. Sono tutti d’accordo sull’idea che le restrizioni dovranno riguardare solo i non vaccinati, ma non si sa ancora se varranno per tutta l’Italia o solo per le zone con la situazione epidemiologica peggiore.

  • Una prima ipotesi, la più dura, sostenuta da PD e Forza Italia, prevede di introdurre limitazioni per le persone non vaccinate in tutto il paese, quindi anche nelle regioni in zona bianca (la fascia più bassa di rischio, dove si trovano tutte le regioni al momento). In questo caso il Green Pass non potrebbe più essere ottenuto con un tampone che dimostri di essere negativi al virus, ma solo con la vaccinazione o con la certificazione di essere guariti dalla COVID-19. Le limitazioni impedirebbero ai non vaccinati di frequentare locali pubblici come bar, ristoranti, cinema, teatri, stadi, piscine, palestre, discoteche e impianti sciistici. Ci sarebbero invece eccezioni per l’accesso ai luoghi di lavoro.

Il decreto che consentirà soltanto ai vaccinati e ai guariti di ottenere il «super green pass» per frequentare le attività sociali, ricreative e culturali potrebbe entrare in vigore la prossima settimana, forse già lunedì 29 novembre, al massimo il 6 dicembre.

La decisione cruciale da prendere è se lo stop per le persone non immunizzate debba scattare in tutta l’Italia indistintamente, già dalla zona bianca, oppure solo a partire dalla fascia di rischio gialla.

  • Il tampone – Per andare a lavorare basterà il tampone negativo molecolare o antigenico.
  • La lista dei divieti – Si impedirà ai non vaccinati di frequentare bar, ristoranti, cinema, teatri, stadi e palazzetti sportivi, piscine e palestre, impianti sciistici, discoteche e sale gioco.
  • Alberghi – In vista delle vacanze natalizie il governo è pronto a imporre il green pass ai clienti degli alberghi.
  • Discoteche – In fascia gialla scatta la chiusura delle discoteche e i gestori sono già pronti a nuove proteste. Il governo potrebbe cambiare la norma e prevedere che i locali da ballo, con il super green pass, restino aperti anche in fascia gialla.

Obbligo vaccinale
A Palazzo Chigi si valuta anche la questione, delicatissima, dell’obbligo vaccinale generalizzato. Draghi è cauto, se non contrario. Per ragioni giuridiche: tanti costituzionalisti coltivano dubbi. Per motivi politici: Salvini farebbe le barricate, Renzi non è favorevole e anche nel Pd non tutti sono d’accordo. Poi perché il premier non ritiene che la situazione sanitaria italiana richieda una misura così estrema, che impatterebbe pesantemente sul mondo del lavoro con conseguenze difficili da gestire.

Sul fronte squisitamente regionale, il presidente Marsilio  è tornato oggi a ribadire come dal suo punto di vista il Super Green pass non serva: “E’ necessario che il Governo si assuma la responsabilità di decidere per l’obbligo vaccinale. Isolare i non vaccinati nelle attività del tempo libero non aiuterà a fermare i contagi”.

 

 

Barbara Orsini: