Indennizzi infortuni per Covid, Visco: “Le domande entro tre anni dalla malattia”

Chi ha contratto il Covid mentre era al lavoro può richiedere un indennizzo all’Inail ma questo deve avvenire entro tre anni dalla malattia e se questa ha lasciato postumi. Il Patronato Inca della Cgil è a disposizione per informazioni e supporto

Aumenta il numero delle richieste di indennizzo di chi ha contratto il Covid nei luoghi di lavoro e ne porta ancora i segni. Ma molti non sono informati e non sanno come muoversi. L’Inca, Istituto Nazionale Confederale di Assistenza, della Cgil è a disposizione per delucidazioni e assistenza spiega al Tg8 il direttore provinciale del Patronato di Chieti Giuseppe Visco.

Da trentaduesimo report nazionale sulle infezioni da Covid-19 di origine professionale, elaborato dalla consulenza statistico attuariale dell’INAIL, con cui si conclude la pubblicazione periodica dei monitoraggi del fenomeno infortunistico legato al virus, iniziata tre anni fa, emerge che i contagi sul lavoro segnalati all’Istituto, dall’inizio della pandemia al 30 aprile scorso, sono 320.724 pari a circa un sesto del totale delle denunce di infortunio pervenute dal gennaio 2020. Rispetto alle 315.055 infezioni rilevate al 31 dicembre del 2022, i casi in più sono 5.669 (+1,8%), di cui 2.829 riferiti al primo quadrimestre di quest’anno (366 ad aprile, 623 a marzo, 672 a febbraio e 1.168 a gennaio) e i restanti 2.840 agli anni ai mesi precedenti.

Il consolidamento dei dati, infatti, permette di acquisire informazioni non disponibili nelle rilevazioni precedenti. Dal nuovo report emerge anche che nei primi quattro mesi del 2023 l’incidenza media delle denunce da Covid-19 sul totale degli infortuni denunciati è stata di una ogni 65 infortuni, molto più contenuta rispetto al 2020 (una denuncia su quattro), al 2021 (una sul 12) e al 2022 (una su 6). Le più colpite sono le donne ma a morire sono soprattutto gli uomini. L’età media dei contagiati sul lavoro dall’inizio dell’epidemia è di 46 anni per entrambi i sessi, con la quota maggiore dei casi concentrata nella classe tra i 50 e i 64 anni, seguita dalle fasce 35-49 anni, under 35 e over 64.
I casi mortali sono 901 con un’età media di 58 anni, il 63,4% delle denunce da Covid-19 riguarda il settore della sanità e assistenza sociale; seguono l’amministrazione pubblica, il trasporto e magazzinaggio.

Il 38% delle denunce riguarda i tecnici della salute, le altre professioni più colpite sono quelle degli impiegati amministrativi con il 5,8% delle infezioni denunciate (due terzi donne), degli impiegati addetti al controllo di documenti e allo smistamento e recapito della posta, degli addetti ai servizi di pulizia, degli impiegati addetti agli sportelli ai movimenti di denaro, dei conduttori di veicoli, dei professori di scuola primaria e degli addetti ai servizi di sicurezza vigilanza e custodia.