Rincaro pedaggi, i sindaci non mollano nonostante le promesse del Governo

Sul rincaro dei pedaggi autostradali i sindaci non mollano la presa nonostante le rassicurazioni del Governo: “L’ennesimo mezzo risultato”

Sino a fine anno sembrano scongiurati gli aumenti delle tariffe autostradali su A24 e A25. L’annuncio è arrivato proprio dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Enrico Giovannini alla camera dei deputati dopo una discussione molto accesa con i parlamentari abruzzesi che in mattinata avevano incontrato i sindaci abruzzesi e laziali interessati dalla vicenda. Ma non è scampato il possibile aumento di quasi il 16% all’anno fino al 2030 per un totale del 375%.

Il Cipess infatti valuterà il nuovo piano economico finanziario che contiene gli aumenti e il pericolo incombe sempre perché ci sono i nodi dei lavori e della risoluzione della concessione. Cautela su una ripresa in capo allo stato delle autostrade da parte del ministro ieri che comunque ha ribadito le inadempienze della società Strada dei Parchi.

Ha pure detto che si sta andando avanti sulla messa di sicurezza con il commissario straordinario. In tutto questo Strada dei parchi accetta la proroga e si dice anche disponibile a trovare una soluzione sul nuovo Pef ma a patto che si dia il via ai lavori urgenti di messa in sicurezza. I sindaci sono soddisfatti a metà perché la soluzione definitiva di fatto non c’è e quindi spingono ancora. Ieri hanno incontrato a Roma i parlamentari abruzzesi, oggi secondo round con il governo e il ministro Giovannini.

LA NOTA EMESSA DOPO L’INCONTRO CON IL MINISTRO- “I sindaci e gli amministratori di Lazio e Abruzzo impegnati nella lotta contro il “caro-pedaggi” e per la sicurezza della A24/A25, esprimono poca soddisfazione per l’ennesimo blocco delle tariffe fino al 31 dicembre 2022″. In una nota congiunta si afferma che è una “ennesima proroga chenon appaga e lascia amareggiati i sindaci e gli amministratori di Lazio e Abruzzo che, pur ritenendo necessario dare fiducia all’attuale ministro, cosa già fatta con i suoi predecessori, pretendono soluzioni definitive sul caro-pedaggi e sulla sicurezza”.
I sindaci parlano di “ennesimo mezzo risultato” pur prendendo atto della mancanza di una soluzione definitiva al problema, non fosse altro per il rispetto dovuto alle migliaia di cittadini che non arrivano a fine mese, confidando ancora nelle istituzioni, nel ministro che chiede tempo per far lavorare i commissari, non mollano e continuano a mettere in campo tutte le iniziative necessarie affinché il tempo concesso dall’ulteriore proroga sia utilizzato per chiudere questa annosa vicenda. In attesa di migliori novità, i sindaci e gli amministratori si dicono”decisi più che mai a proseguire con la loro battaglia”

LA NOTA DI STRADA DEI PARCHI – “Bene la bocciatura da parte del CIPESS della ipotesi di piano economico finanziario imposto dal Concedente, cioè dal Mims. Senza Pef i lavori di messa in sicurezza rimangono però nuovamente bloccati e si ripetono incidenti causati da attraversamenti della fauna selvatica”. Così Riccardo Mollo, amministratore delegato di Strada dei Parchi, concessionaria delle autostrade laziali ed abruzzesi A24 e A25 al termine della riunione del Comitato Interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (Cipess) che aveva in programma l’esame della versione di Pef, cosiddetto a zero investimenti, che avrebbe causato un maxi aumento del 370% della tariffa entro il 2030, anno di scadenza della concessione. Il nuovo Pef manca dal 2014 e la questione insieme alla messa in sicurezza, al caro pedaggi e alle misure di contenimento della invasione della fauna selvatica, sono state ieri al centro dell’audizione alla Camera dei Deputati del ministro per le Infrastrutture e la Mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, e del successivo dibattito parlamentare. “La scontata bocciatura di oggi da parte del CIPESS del PEF ‘a zero investimenti’, predisposto su indicazioni del Commissario ad acta e del DIPE, con i conseguenti aumenti insostenibili per l’utenza, rappresenta una buona notizia ma lascia nuovamente irrisolti i gravi problemi denunciati da anni da Strada dei Parchi – spiega ancora Mollo – La decisione del Ministero di rinviare al 31 dicembre gli adeguamenti tariffari, facendo seguito al blocco degli aumenti dal 1° gennaio al 30 giugno da noi voluta e con costi a nostro carico, da un lato allunga i tempi della trattativa sul futuro di A24 e A25 imposto dal Governo, nonostante vi siano ben 3 Commissari da anni al lavoro, ma dall’altro non affronta minimamente le emergenze del presente che ricordano a tutti come il tempo sia già scaduto”.