Elezioni, è il giorno del silenzio elettorale

È il giorno del silenzio elettorale e della riflessione che precede la chiamata alle urne degli italiani per il rinnovo dei due rami del Parlamento, la Camera dei Deputati e il Senato della Repubblica

Domani dalle ore 7 alle 23 si vota in tutta Italia e nelle circoscrizioni estere per eleggere 400 deputati e 200 senatori, un numero inferiore rispetto ai 630 deputati e ai 315 senatori previsti dall’ordinamento costituzionale, modificato a seguito della riforma varata col referendum del 2020 che ha introdotto il taglio del numero dei parlamentari e anticipato a 18 anni l’età dell’elettorato attivo per il Senato.

In attesa del voto, da oggi è in vigore il silenzio elettorale, una misura risalente al 1951 e disciplinata dall’articolo 9 della legge 202/1956, volta ad assicurare agli elettori un giorno in cui poter riflettere sulle proposte e le idee avanzate dai candidati durante la campagna elettorale. Dunque niente comizi né riunioni di propaganda elettorale diretta e indiretta, in luoghi pubblici o aperti al pubblico, sia nel giorno antecedente le elezioni che nei giorni destinati alla votazione e cioè domani, domenica 25 settembre, data stabilita per le elezioni politiche che rinnoveranno il Parlamento, dopo la caduta del Governo Draghi.

L’Abruzzo è chiamato a eleggere 13 parlamentari, 4 senatori e 9 deputati, con una ripartizione di seggi dettata dai 4 collegi abruzzesi: uno unico per il Senato e tre per la Camera dei deputati, suddivisi nel collegio di Chieti, L’Aquila ed entroterra teramano e Pescara e costa teramana.

Votando con il Rosatellum bis, un sistema elettorale misto tra maggioritario o uninominale e proporzionale o plurinominale, gli abruzzesi manderanno a Roma 13 parlamentari: quattro, di cui tre deputati e un senatore, saranno eletti tramite sistema maggioritario o uninominale, per cui ad aggiudicarsi il seggio sarà chi prenderà più voti, mentre i restanti 9 eletti, che nello specifico saranno 6 deputati e 3 senatori, emergeranno dal meccanismo del proporzionale o plurinominale con liste bloccate che non consentiranno all’elettore di esprimere preferenze sui candidati.

Al Parlamento accederanno coloro che saranno eletti dopo aver superato la soglia di sbarramento, cioè la percentuale minima di preferenze oltre la quale non si ottengono seggi, fissata al 10% per le coalizioni e al 3% per le liste che corrono da sole.

Recandosi alle urne ciascun elettore dunque riceverà due schede: una di colore giallo per il Senato e un’altra di colore rosa per la Camera dei deputati in base al proprio collegio di riferimento. Si vota esibendo un documento di identità e la tessera elettorale, che, se smarrita o senza più spazi per i timbri, potrà essere richiesta presso gli uffici elettorali del proprio Comune.

I modi per esprimere la propria preferenza sono sostanzialmente tre: il primo e forse il più semplice è barrare il simbolo del partito prescelto, in modo da accordare la preferenza sia al candidato dell’uninominale che a quelli del plurinominale; la seconda modalità è barrare sia il simbolo del partito che il nome dell’uninominale; infine la terza opzione prevede una croce sul nome del candidato all’uninominale, nel qual caso la preferenza al partito verrà accordata in proporzione ai voti ottenuti tra le liste della coalizione. Non è possibile il voto disgiunto, pena l’annullamento della scheda.

Rete8 seguirà in diretta lo spoglio elettorale con una lunga maratona in collaborazione con il quotidiano Il Centro. A partire dalle ore 22,45 il direttore Carmine Perantuono e gli ospiti in studio commenteranno a caldo i risultati di queste elezioni con collegamenti in diretta e aggiornamenti in tempo reale sul canale 10 del digitale terrestre e in streaming sul sito www.rete8.it.