Pescara, D’Alfonso presenta il libro di Casini. “Un lavoro che permette di rileggere l’Italia”

Pier Ferdinando Casini oggi a Pescara per presentare il suo ultimo libro “C’era una volta la politica. Parla l’ultimo democristiano”

“Casini ci offre uno sforzo editoriale sotto forma di un lavoro che ci permette di rileggere l’Italia. E’ il punto di vista di un moderato che non ha lesinato a volte di farsi radicale di centro. L’ho avuto come collega in Senato e ho potuto notare che nei momenti di difficoltà la sua parola è servita a mettere d’accordo le opinioni di tutti”.

Lo ha detto deputato PD Luciano D’Alfonso alla presentazione del libro del senatore Pier Ferdinando Casini intitolato “C’era una volta la politica. Parla l’ultimo democristiano”, svoltasi oggi pomeriggio nella sala consiliare del Comune di Pescara.

“Casini ci insegna – ha proseguito D’Alfonso – che la politica non è un gioco: servono attrezzatura culturale, formazione politica e la capacità di sentire l’odore del gregge di cui si fa parte”.

L’iniziativa è stata organizzata dal deputato PD Luciano D’Alfonso e dalla Fondazione Europa Prossima. Dopo i saluti di D’Alfonso e del presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, è stato il vicedirettore dell’Huffpost Italia, Alessandro De Angelis, a intervistare l’autore.

È entrato in Parlamento per la prima volta nel 1983 e lì è rimasto per le successive dieci legislature. Deputato o senatore per quarant’anni, Presidente della Camera dei deputati dal 2001 al 2006, ha vissuto l’era Tangentopoli, ha sfiorato la presidenza della Repubblica, ha un passato nel centro destra e un presente nel centro sinistra, pur rimanendo sempre democristiano. È Pierferdinando Casini, il parlamentare italiano con la più lunga esperienza, ora autore del libro “C’era una volta la politica. Parla l’ultimo democristiano”. Il volume è stato presentato a Pescara, su iniziativa del deputato PD Luciano D’Alfonso e della Fondazione Europa Prossima.

Pier Ferdinando Casini può definirsi la memoria storica di questi ultimi quarant’anni anni di politica italiana, ha attraversato la Prima e la Seconda Repubblica. Tra aneddoti, ricordi, riflessioni e speranze, il libro attraversa la storia italiana raggomitolando il filo della memoria di uno dei suoi protagonisti.

“Il 29 gennaio del 2022, entrando nell’aula di Montecitorio per votare il bis di Sergio Mattarella e poi assistere alla sua proclamazione, ho ricevuto un applauso caldo e inaspettato. – ha raccontato Casini – Quell’accoglienza calorosa è stata come il pezzo mancante di un puzzle che completa il quadro, regala l’immagine finale, la soddisfazione di aver compiuto il proprio dovere fino in fondo. Ho scritto questo libro perché voglio dire a tutti i diffidenti nei confronti della politica che la strada non è l’antipolitica, e vorrei che i giovani si impegnassero per cambiarla. Come diceva don Milani: a cosa serve avere le mani pulite se le tenete in tasca?”.

“Ho voluto invitare Casini – spiega l’onorevole Luciano D’Alfonso – perché rappresenta i valori più autentici di un certo modo di fare politica: la competenza è insostituibile, nessuno può improvvisarsi ciò che non è, soprattutto quando si tratta di gestire la cosa pubblica. Ma sarà anche l’occasione per ascoltare una delle personalità di maggior prestigio della Repubblica: non a caso, prima della rielezione di Mattarella era stato fatto il suo nome per il Quirinale”.

“Il suo libro – si legge nella presentazione del volume – è un testo potente che sa ricostruire con sguardo saggio e acuto i momenti salienti di un’esistenza al servizio della cosa pubblica. E poi c’è la sua Bologna dove tutto comincia, la sua famiglia di origine, i suoi figli, i maestri della Dc e il mondo cattolico, il rapporto con i presidenti del Consiglio che si sono succeduti, la sua passione per la politica estera: un patrimonio di esperienze che è anche una precisa indicazione per le nuove generazioni di politici. Tra aneddoti, ricordi, riflessioni e speranze, la storia italiana passa attraverso il filo della memoria di uno dei suoi più autorevoli protagonisti che, per la prima volta, ha deciso di raccontarsi e raccontare”.