Forza Italia contro Giunta Abruzzo: “Maggioranza in frantumi”

I Consiglieri di Forza Italia alla Regione, Mauro Febbo e Lorenzo Sospiri, contro l’esecutivo D’Alfonso: “Maggioranza in frantumi, giunta Abruzzo al collasso e delibere dal sapore elettorale”.

 

Secondo i consiglieri azzurri la Giunta regionale abruzzese in quest’ultimo trimestre ha prodotto e stampato decine di delibere con gravi lacune legislative, giuridiche, amministrative e formali. Febbo e Sospiri sottolineano che, di fatto, la maggioranza è in frantumi e D’Alfonso è l’unico manovratore.

“Dagli atti dai quali emerge chiaramente una maggioranza di centrosinistra arrivata alla capolinea, spaccata e liquefatta. – spiegano Febbo e Sospiri – Nelle delibere di fine anno riscontriamo che su ben 45 delibere la segretaria titolare, l’avvocato Valenza, è stata sostituita dal tuttofare dott. Fabrizio Bernardini (Direttore del Personale, Bilancio e finanche Direttore della Sanità). Inoltre, in ben 36 delibere registriamo l’assenza congiunta degli assessori Di Matteo, Gerosolimo e Slocco. Quindi in una giunta di 6 assessori + il Presidente = 7, votano solo in 4. Qualche spiegazione da parte degli assenti? Ma dobbiamo, peraltro, rilevare che in ben 10 delibere svolgono le funzioni di segretario, in maniera illegittima e irregolare, l’Assessore Paolucci e il Direttore Generale Rivera (sui cui titoli per ricoprire l’incarico i nostri tecnici e consulenti stanno lavorando). Lo stesso Paolucci, che non potrebbe svolgere le funzioni di segretario, addirittura vota le delibere altrimenti mancherebbe il numero legale. Per il 2018 succede di tutto e di più: su 80 delibere manca la pubblicazione di ben 24 e su altre 44 si registra l’assenza congiunta sempre del trio Di Matteo, Gerosolimo e Slocco. Come mai?. Abbiamo delibere esclusivamente dal sapore elettorale, e lo si verifica dagli atti senza alcun fondamento legislativo che riguardano correzioni come l’atto aziendale della Asl di Pescara, approvato e recepito con dgr del 24 genanio 2018. Nello specifico D’Alfonso, per la sua campagna elettorale, decide di apportare modifiche soprattutto sugli ospedali di Popoli e Penne (dgr 59 del 2 febbraio), inserendo altre unità complesse e reparti. Un atto che non ha nessun valore, semplicemente carta straccia. A riprova della nostra denuncia, la Dgr 59 da tipolitografia è priva delle firme del responsabile dell’ufficio e del dirigente del Servizio Sanità. Stranamente lo stesso giorno, nella stessa seduta di Giunta, vengono approvati gli atti aziendali della Asl di Chieti e di Teramo dove ci sono regolarmente tutte le firme. Come mai la Dgr 59 non viene firmata dai dirigenti e dai direttori? Tant’è che l’estensore dell’atto è la dott. Capodicasa, moglie di Enzo Del Vecchio, capo segreteria di D’Alfonso. Come mancano completamente le firme dei responsabili e direttore sulle delibere inerenti la ristrutturazione del Dipartimento politiche Agricole dove oggi regna il caos più assoluto”.

Critiche anche alle modalità di svolgimento delle sedute di Giunta:

“Per la prima volta un assessore (Silvio Paolucci) e un Direttore generale (Vincenzo Rivera) durante le sedute di giunta ricoprono addirittura il ruolo di Segretario di Giunta; tra le tante approvate. Infatti, basta leggere la DGR 844 del 28.12.2017 con la quale vengono nominati Direttori ad interim sia Antonio Di Paolo, alle Politiche di Sviluppo rurale, sia Fabrizio Bernardini alle Politiche Welfare e Salute. In quel caso, l’assessore Paolucci, oltre a svolgere il ruolo di Segretario verbalizzante ricopre contemporaneamente anche il ruolo di componente di Giunta e vota, altrimenti non avrebbero raggiunto il numero legale per l’approvazione. Giunte che si riuniscono senza maggioranza dove risultano spessissimo assenti sempre tre assessori come Di Matteo, Gerosolimo, Sclocco. Per la DGR bluff numero 18 del 17 gennaio inerente l’ospedale di area disagiata di Atessa, l’atto  viene approvato solo da due assessori presenti con l’astensione dell’assessore Di Matteo. Qualcosa di inaudito e mai accaduto nella storia della nostra Regione”.

 

Marina Moretti: