1 Maggio, il Pd chiede alla Regione un’inversione di rotta

Abruzzo fermo, morti e infortuni sul lavoro, piccole e grandi imprese in crisi, azioni lente sulla formazione mentre tre disegni di legge a firma Pd aspettano da mesi di essere discussi

È la denuncia dei gruppi di centrosinistra in regione che, in vista del 1 maggio, chiedono alla Regione una inversione di rotta con una analisi completa a cura dei consiglieri Silvio Paolucci, Dino Pepe, Pierpaolo Pietrucci, Antonio Blasioli, Americo Di Benedetto, Marianna Scoccia e Sandro Mariani. Questo mentre il governo regionale si trova a gestire fondi imponenti tra Pnrr nazionale, fondo complementare, fondi comunitari e strutturali.

I dati sulle morti bianche pongono l’Abruzzo come una delle peggiori regioni con 38 decessi nel 2021 con Pescara in testa e Chieti per gli infortuni. Per questo chiedono che il comitato regionale di coordinamento per la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro assuma un ruolo attivo. Sul lavoro: i giovani hanno difficoltà ad inserirsi nel mercato soprattutto nelle aree interne e poi altri noti problemi per il divario retributivo di genere. Sono cresciuti solo i contratti a tempo determinato e non brilla la demografia delle imprese. La proposta è di discutere i tre disegni di legge: il primo in materia di politiche del lavoro; quello sulla parità salariale a sostegno dell’occupazione femminile e quello di riforma del diritto allo studio.

Il centrosinistra chiede di accelerare l’iter per potenziare il collegamento ferroviario della Roma-Pescara e di trovare una soluzione definitiva per l’aumento dei pedaggi autostradali. La Zes poi, hanno detto, va attuata effettivamente per rendere competitivo il territorio. Il master plan è fermo e manca un piano di azione industriale. Va dato inoltre un ruolo sempre più attivo all’Arap.

Si registra poi una fase demografica decrescente. Occorre per questo lavorare per ridurre la frammentazione rafforzando il ruolo delle piccole e medie imprese stimolando gli investimenti in ricerca e sviluppo e risolvendo i problemi di accesso al credito istituendo un fondo regionale per aumentare la liquidità delle imprese. Altre azioni sono considerate strategiche: liberare 50 milioni per la riduzione di IRAP e Irpef, attingere a maggiori risorse dai fondi Ue accelerando la definizione del prossimo ciclo di programmazioni ancora al palo. Si punti poi su turismo e cultura con l’attuazione della legge che contiene 10 milioni di euro per le imprese della ristorazione e del settore turistico alberghiero. Serve un piano post pandemico.