Pescara calcio, si lavora per un obiettivo

Pescara calcio. Mercato alle porte. Fissato l’obiettivo: Piccolo del Lanciano. Primo approccio tra Sebastiani e il d.s. Luca Leone. Parla il Presidente del Delfino.

Ieri il dirigente rossonero ha incontrato il Presidente del Pescara. Antonio Piccolo, finora otto gol, in scadenza di contratto, piace e non poco anche al Novara. Due le ipotesi: trattare con la Virtus offrendo qualche calciatore( Bulevardi, Forte, Mignanelli che però si sta già allenando con la Reggiana che in estate lo ha ceduto al Delfino) oppure, aspettare che l’esterno napoletano risolva il contratto con la Virtus. Strada più rischiosa visto che il Novara sembra disposto ad accontentare le richieste economiche del calciatore( triennale da 220 mila euro netti a stagione). Un fatto è certo: per Piccolo sarà un braccio di ferro tra il Pescara e il club piemontese. Così, in generale, il Presidente del club biancazzurro Daniele Sebastiani

“Dobbiamo essere bravi a non rompere nulla. Questo non significa togliere un giocatore per metterne un altro. Dobbiamo stare attenti a non alterare certi equilibri ormai consolidati nel gruppo. Ho letto che ci sono tre milioni di euro da saldare( premio per la cessione di Quintero al Porto da corrispondere all’Evingado, cartellini di Bjarnason, Vukusic e Cosic). Tutto vero. Dobbiamo finire di pagare, ma siamo perfettamente nei tempi. Nessun problema con l’Uefa. Nessun rischio di penalizzazione. Ribadisco che da qui a giugno, il Pescara metterà a posto tutte le pendenze. Per l’ennesima volta, confermo che, a gennaio, i big non si muoveranno. Devo chiarire una cosa importante: le vendite non avvengono sempre perché una società deve fare cassa. Ci sono altri motivi. Se poi il Pescara deve cedere per fare la plusvalenza necessaria ad evitare una perdita di bilancio che poi determina dei parametri per l’iscrizione o il motivo di provvedere ad una ricapitalizzazione, queste sono cose tecniche che riguardano la società e non i tifosi. Non credo che noi dirigenti, se abbiamo bisogno di denaro, andiamo a chiedere casa per casa i soldi a qualcuno. Sappiamo molto bene cosa dobbiamo fare. Se la Juventus che ha sfiorato il triplete, si è privata nel mercato estivo di calciatori di spessore, a maggior ragione una società come il Pescara può fare a meno di qualche giocatore. Un conto, però, è fare una vendita per sistemare una posta di bilancio, altra cosa è togliere un giocatore a gennaio. Le grandi squadre fanno simili operazioni perché c’è questo tecnicismo. Figuriamoci se non può farle, all’occorrenza, il Pescara. Ripeto: a gennaio non andrà via nessuno dei big. Che ne sarà di Cocco? Andrea è parte integrante del progetto, a meno che non chieda di andare via. Di sicuro non lo darei mai in prestito. Per la difesa Oddo chiede uno tra Domizzi e Maietta? Campagnaro mi ha assicurato che non c’è bisogno di rinforzi. Guardiamo anche ai giovani. Per me questo gruppo è vicino al 10. Faremo, comunque, un vertice nei prossimi giorni e decideremo il da farsi. Su H’Maidat non c’è nulla di ufficiale. La mia preoccupazione è legata, invece, alla posizione di Mandragora. È di proprietà del Genoa. Se dovesse essere venduto non in Italia ma all’estero, potrebbe andare via da subito. Mi auguro che lo ingaggi la Juventus. In questo caso resterebbe sicuramente con noi. Al contrario, sarebbe, tra le altre cose, una sconfitta per il calcio italiano come già accaduto per il nostro Verratti. Per quanto riguarda Memushaj sappiamo già che dal 15-20 maggio comincerà il ritiro con l’Albania in vista degli europei di giugno. Per Verre e Mandragora non ci saranno problemi. Saranno impegnati con l’under 21 solo a marzo. Quali scenari societari ? Faremo la “semestrale”, se necessario ricapitalizzeremo. A quel punto cercheremo di coinvolgere qualche altro imprenditore. Non sono assolutamente geloso del ruolo. Lavoro sempre per la crescita di questa società”.