Pescara calcio: cuore e organizzazione, col passato non c’è partita

Pescara calcio: cuore ma soprattutto organizzazione, col recente passato non c’è partita. Tra mille difficoltà Breda è riuscito a invertire il disastroso trend di inizio stagione. Il blitz di Reggio Emilia ( 0 – 1 ) lo conferma. Ora tocca al club.

Se solo ci fermassimo ai numeri, peraltro inconfutabili, non c’è paragone. Con Oddo appena 4 punti in 9 gare e ben 7 sconfitte che avevano messo a dura prova la tenuta mentale della squadra.

Non solo: squadra senza identità, improduttiva ( 6 gol ), e con evidenti lacune in fase di non possesso tanto da subire 19 reti. A prescindere dai limiti che c’erano prima e ci sono adesso.

Nelle otto gare con Breda in panchina, una in meno rispetto alla precedente gestione, il Pescara ha conquistato il triplo di punti ( 12 ) con una differenza reti decisamente migliore: 9 reti realizzate, altrettante incassate ma in 4 incontri, subendo 0 nei restanti 4 match.

Insomma Breda ha ereditato una situazione pesantissima. In poco tempo, il tecnico trevigiano è stato in grado di rivitalizzare la rosa, toccando le corde giuste. Come ? Entrando nella testa dei giocatori. Una delle capacità che si richiedono ad un allenatore. La famosa empatia, imprescindibile in qualsivoglia attività, mestiere o professione. C’è chi ci riesce, chi no.

Poi, c’è stato il lavoro sul campo con tante difficoltà. Su tutte, l’impossibilità di poter svolgere una settimana tipo. Fatta eccezione per la prima che ha portato al successo di Ascoli, la B non ha concesso tregua. Un vero e proprio tour de force. Quella di ieri a Reggio Emilia, è stata la settima partita in 23 giorni con 4 turni infrasettimanali.

Oddo, invece, ha beneficiato di due soste e, quindi, di altrettante settimane piene per lavorare sul campo in modo regolare.

Ciò di cui non ha fruito Breda che ha potuto incidere relativamente sul piano tattico ma soprattutto a livello atletico. Che, sotto questo profilo, la squadra fosse in deficit è un dato di fatto. Con la nuova sosta può solo crescere.

Breda punta tantissimo sull’intensità che si acquisisce con la gamba e, quindi, con la condizione fisica. Ma ci vuole tempo.

A Reggio Emilia, organizzazione pressoché perfetta in fase difensiva, prima in 10 poi in 9. I biancazzurri hanno sofferto solo nei primi 10/15 minuti della ripresa. In area non è caduto un pallone. Grande attenzione nelle marcature.

La squadra è andata oltre i propri limiti cercando di ripartire e riuscendo ad essere letale sugli sviluppi di una punizione ben calciata da Valdifiori e perfettamente sfruttata da Scognamiglio a digiuno di gol dal 3 aprile 2019 ( Pescara Palermo 3 – 2 ).

Dopo l’espulsione di Bellanova al crepuscolo del primo tempo, era l’unico piano partita possibile. L’interpretazione è stata impeccabile. In fase offensiva, aspetto da migliorare, bisognerebbe attaccare il secondo palo sui traversoni dei quinti, specie di Masciangelo tornato in campo con profitto dopo aver saltato, causa infortunio, ben 8 partite.

Per la prima volta fuori dai play out, un solo match bucato quello di Chiavari, ma il cammino rimane lungo e irto di insidie.

Ora tocca al club. La sessione di mercato invernale è appena cominciata. Servono come il pane due attaccanti, una mezz’ala di struttura, abile negli inserimenti e un difensore. Almeno 4 operazioni in entrata ma, contestualmente, saranno necessarie diverse uscite. Non si potrà sbagliare.

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