Pescara calcio: cuore e carattere, segnale confortante

Pescara calcio: cuore e carattere nella serata più difficile contro il peggiore avversario che potesse capitare, la Carrarese di Calabro terza in classifica e in serie utile da 9 turni. Doppia rimonta e pari all’ultimo respiro, il primo del 2024. Segnale confortante ma c’è ancora tanto da migliorare.

Rivoluzione tattica, dal 4-3-3 al 3-4-1-2. Meglio nell’ultima mezz’ora quando Bucaro ha rinunciato al trequartista (Tunjov) e schierato il tridente Merola-Accornero-Cangiano. Serve tempo. Cambiano le uscite con e senza palla. Cambia tutto rispetto al 4-3-3.

Primo tempo complicato contro il peggiore avversario che potesse capitare. Fisico, esperto, quadrato, sicuramente più forte, soprattutto in fiducia. Gli errori in fase di non possesso e in marcatura sono sempre gli stessi.

Pessimo approccio. Ennesimo gol subito in area piccola, solito atteggiamento passivo nelle retrovie. Sul colpo di testa vincente di Della Latta, Pellacani guarda la palla ma perde di vista l’avversario.

Nel primo tempo, i biancazzurri rischiano tantissimo. Almeno tre grandi opportunità cestinate dalla Carrarese. Marcature sempre troppo larghe. Un gran riflesso di Plizzari sul destro a colpo sicuro di Capezzi. All’intervallo c’è un solo gol di differenza. È l’unica nota lieta.

Il triplo cambio operato da Bucaro al 61′ (fuori Floriani, Tunjov e Cuppone dentro Pierno, Accornero e Cangiano) conferisce più imprevedibilità e brio alla manovra offensiva.

Ma il Pescara ci mette soprattutto determinazione, cuore e orgoglio. Sfiora il pareggio con Cangiano e Merola, lo trova meritatamente su calcio di rigore trasformato dallo stesso Merola che raggiunge quota 13 reti in campionato. E subito dopo Accornero cestina la più facile delle occasioni.

Pur tuttavia, sempre recidivi i biancazzurri che al 92′ vanno ancora sotto grazie al gran colpo di testa di Finotto perfettamente assistito da Cicconi tra i migliori degli ospiti.

Anche in questo caso, al di là della prodezza dell’attaccante, assai rivedibile l’assetto difensivo, soprattutto la marcatura di Finotto da parte di Mesik subentrato a Di Pasquale.

Ciò malgrado, la sconfitta sarebbe una beffa per i biancazzurri che hanno il merito, non trascurabile, di crederci fino alla fine. Il definitivo pareggio di Pierno (sinistro all’incrocio) è il giusto premio dopo un primo tempo, sì, davvero complicato.

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Massimo Profeta: