Pescara calcio: chiudere con dignità? Il minimo

Domani martedì 4 maggio, alle ore 14, il Pescara ospiterà la Reggiana. Sarà il terz’ultimo atto di un campionato fallimentare. Per la retrocessione manca solo l’aritmetica.

Dopo il tracollo di Cosenza, Grassadonia ha chiesto alla squadra di chiudere con dignità. Sarebbe il minimo sindacale. Il clima che si respira nell’ambiente è comprensibilmente pesante. Un misto di rabbia e profonda delusione. La “primavera” in campo? Non sarebbe deontologicamente corretto, né giusto. Che vadano in campo, invece, sino alla fine, i protagonisti di una stagione da cancellare al più presto ma con facce nuove, chiarezza e progettualità. La retrocessione deve essere vissuta come un’opportunità per ripartire da basi credibili. Il Perugia, che proprio il Delfino ha spinto in C non più tardi di 9 mesi fa, ci è riuscito tornando in B. Servono organizzazione, scouting, e attribuzione, senza ingerenze, di responsabilità e competenze.

Le ultime: stamane nuovo giro di tamponi. Nel pomeriggio, seduta di rifinitura al “Poggio”. Domani, ore 14, Pescara-Reggiana. Gli emiliani, terz’ultimi in classifica ma rivitalizzati dal successo casalingo sul Pordenone, saranno privi del difensore ivoriano Yao squalificato per un turno dal giudice sportivo. Tornerà a disposizione l’attaccante Kargbo.

 

 

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