Pescara calcio: soliti errori ma questa volta ha sbagliato anche Grassadonia

Contro l’Ascoli ko rovinoso, il nono all’Adriatico dall’inizio del torneo. Numeri da brividi. Questa volta Grassadonia ha sbagliato scelte e strategia.

Il commento di Massimo Profeta

Male la fase di non possesso. I biancazzurri hanno concesso troppo. La difesa ha ballato. Fino all’espulsione di Scognamiglio ospiti sempre in superiorità.
Per caratteristiche, il Pescara non può interpretare le gare in chiave offensiva. Lo diciamo da una vita.

Nel match più importante è venuto meno l’ordine tattico. Squadra senza equilibrio. Limiti, altresì, evidenti, nella costruzione del gioco. L’unica strada è difendere bene per attaccare meglio. Non subire gol, restare in partita fino alla fine e provare a vincere.

La retroguardia a 4 con un giocatore in più tra centrocampo e attacco non ha portato benefici. Sempre in difficoltà nell’uno contro uno. Non c’è stata la solita compattezza. Distanze tra i reparti non rispettate.

Paradossalmente meglio in 10 che non in parità numerica. Reazione nervosa significativa. Addirittura il sorpasso ( doppietta di Dessena ) in avvio di ripresa. L’ingresso di Ceter una buona idea. Col colombiano si è cercata di più la verticalità della manovra.

Sul 2-2, invece, è sembrato assai azzardato, a 5′ dal termine, sostituire un centrocampista di corsa e interdizione come Busellato con Machin che non è il massimo, per così dire, della disciplina tattica. Ok il guineano ma al posto di un attaccante, per esempio Odgaard, che aveva speso tanto.

Grassadonia, insomma, non si è accontentato e ha pagato dazio. Provare a vincere sì, ma in 11 e non in 10 a pochi minuti dalla fine, precisamente 8 recupero compreso. Errore imperdonabile contro una diretta concorrente.

A partire dalla disatrosa gestione Oddo, il gioco non si è mai visto. Con una difesa a 4 diventa determinante il play. Non può essere, di certo, Busellato che ha altre peculiarità. Il limite della sfida con l’Ascoli è stato anche questo.

Con una difesa a 5 che a nostro avviso resta la più congeniale alle caratteristiche della rosa, puoi anche decidere di giocare direttamente sugli esterni senza passare per il centrocampo. Questa volta, sì, Grassadonia se l’è giocata male.

Play out a 5 lunghezze, ma davanti ci sono 3 squadre: Ascoli, Cosenza e Reggiana. Sabato prossimo, ore 14, i biancazzurri renderanno visita al Vicenza che in casa ha vinto appena due volte proprio come il Delfino, ma l’undici di Di Carlo ha ben altra classifica.

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.