Tragedia A14: Andrea, Nicole e Brando tornano a casa. Domani alle 11 i funerali

Dalle 15 di oggi il lungo saluto ad Andrea Silvestrone e i suoi adorati Nicole e Brando: a Montesilvano la camera ardente nella “Dimora del Silenzio”, in via D’Antona. Domani alle 11 i funerali celebrati da don Cristiano Marcucci nella parrocchia della Visitazione di Maria in via Caravaggio a Pescara

Tornano dalla loro mamma Barbara Nicole e Brando morti con papà Andrea nel terribile schianto in A14 sabato scorso. Oggi pomeriggio sarà possibile rendere loro l’ultimo saluto terreno presso la camera ardente allestita nella “Dimora del Silenzio” a Montesilvano: fino alle 19:30 come recita il manifesto funebre.

Era atteso per oggi, infatti, il nullaosta del magistrato per il ritorno a casa di papà Andrea, Nicole e Brando di appena 14 e 8 anni deceduti in quel frontale che ha lasciato in vita solo Diego, l’altro figlio di Andrea Silvestrone ricoverato ad Ancona.Il 12enne è stato sottoposto ad un delicato e complesso intervento chirurgico maxillo-facciale. Confortata da familiari e amici, annientata da un dolore inconcepibile mamma Barbara nel cui cuore lo strazio per la perdita di Nicole e Brando e la speranza per le sorti di Diego.

I funerali, domani alle ore 11, saranno celebrati da don Cristiano Marcucci: si terranno nella parrocchia della Visitazione di Maria di via Caravaggio a Pescara, scelta per le sue dimensioni in vista delle centinaia di persone che vorranno stringersi attorno al dolore, immenso, della famiglia.Dopo le esequie le salme verranno tumulate nel cimitero di Montesilvano. Una comunità che non smette di pregare e sperare per il piccolo Diego ricoverato, ancora in “prognosi riservata”, ad Ancona presso la Rianimazione pediatrica dell’ospedale materno infantile Salesi.

Montesilvano, Pescara e i tanti che conoscendo Andrea arriveranno anche da fuori Abruzzo potranno così dare l’ultimo saluto  all’atleta paralimpico morto insieme ai suoi figli Nicole e Brando nell’incidente sulla A14 sabato scorso.

Un frontale violentissimo e la morte sul colpo per Andrea Silvestrone, avvocato 49enne noto atleta paralimpico di tennis, e due dei suoi 3 figli, Nicole di 14 anni e il piccolo Brando di 8.  La strage in A14, nella Galleria Castello a Grottammare: una famiglia molto nota a Montesilvano, e non solo, quella di Andrea.“Sono devastato”, così il sindaco di Montesilvano Ottavio De Martinis tra i primi a piangere la tragedia. Col passare delle ore, mentre la notizia cominciava a fare il giro d’Italia, tutto l’Abruzzo che ben conosceva Andrea e le sue tante iniziative di sensibilizzazione per l’inclusione nello sport lo ha cominciato a ricordare ritraendolo come un uomo sempre sorridente, un padre amorevole, un tennista talentuoso.

In questa recente foto Andrea con i suoi 3 amati figli: Nicole, Diego e Brando andavano spesso con papà a ritirare premi, a supportarlo in gare anche all’estero, a testimoniare della straordinaria forza di un uomo che non ha mai smesso di lottare per i suoi sogni. Nicole e Brando non ce l’hanno fatta: in quelle lamiere hanno trovato la morte a 14 e 8 anni stringendo il loro simpatico cagnolino ( in foto). Diego è stato trasportato in elicottero ad Ancona dove è ricoverato.

Testimonial di iniziative per l’inclusione nello sport, Andrea Silvestrone raccontava a chi gli chiedesse la fonte di così tanta forza: “Metto in campo in tutti i sensi la mia esperienza sia di atleta paralimpico sia di persona che combatte nella vita. La vita è bellissima e vale sempre la pena di essere vissuta, sempre in maniera piena, larga prima che lunga”. E, ancora, come in tantissimi lo ricordano e piangono sui social: “Percorri la tua vita preoccupandoti di quanto sia larga e non di quanto sia lunga”.

Nel 2021 era riuscito a strappare un doppio successo: titolo di campione italiano, e primo italiano nel mondo nella classifica globale di weelchair tennis. Da allora il suo motto è sempre stato “Se puoi sognarlo, puoi farlo”. Un mantra che ha continuato a ripetere a sé stesso e ai suoi ragazzi. Dal 2022, infatti, era stato insignito della laurea ad honoremin “Teoria e Metodologia dell’Allenamento” dalla Facoltà di Scienze e Tecniche dello Sport di ISFOAL’associazione Medea Odv lo aveva scelto come ambassador del progetto “Emozioniamoci…diamo un calcio al bullismo” proprio per la suo straordinario impegno nella lotta all’emarginazione, in ogni sua forma.