In gran riservo e blindando stanze e ingressi, si è svolto – come fissato dal Tribunale dei minorenni – l’interrogatorio protetto per ascoltare la ragazzina 12enne vittima di violenze a Sulmona. Per la piccola il supporto di esperti e psicologi
La 12enne ha confermato tutto nelle oltre tre ore di ascolto in un clima che tutti i presenti hanno provato a garantirle: parole che mai avrebbero dovuto esser raccontate da una voce di una poco più che bambina.
Intanto c’è un altro indagato, di 17 anni, per violenza sessuale e revenge porn. Al 14enne e al 18enne già indagati si è aggiunto il terzo giovane accusato di aver prodotto materiale pornografico riprendendo la vittima in un video durante una violenza sessuale. Immagini che poi sono finite su un gruppo WhatsApp a luglio scorso.
Nelle parole della piccola, come già anticipato nei giorni scorsi dal suo avvocato, la devastazione di un inferno durato due anni. Violenze, ricatti, paura e solo alla fine la disperata forza di affidarsi ai genitori raccontando loro cosa stava vivendo. Qualcosa di terribile, di inimmaginabile anche per un adulto figuriamoci per una 12enne poco più che bambina.