Alle 12 l’attracco in porto ad Ortona della Ong Solidaire con 84 migranti, anche 36 minori non accompagnati. Ad accoglierla la collaudata macchina organizzativa. Le 84 persone provengono soprattutto da paesi dell’Africa subsahariana: Guinea, Nord Sudan, Camerun, Costa d’Avorio, Mali, Niger, Burkina Faso, Gambia e Senegal
Arrivata alle 12 la Solidaire (ex Open Arms), nave ong battente bandiera tedesca con a bordo 84 migranti. L’indicazione di Ortona come porto sicuro è stata disposta dal ministero dell’Interno, in base al decreto Piantedosi entrato in vigore a gennaio 2023. Secondo le comunicazioni ufficiali, a bordo della Solidaire ci sono 3 donne e 81 uomini di cui 36 minori non accompagnati che al termine delle operazioni di identificazione saranno affidati a strutture specializzate. In 5 avrebbero tutti i sintomi della scabbia.

In 6 verranno destinati al centro di accoglienza di Dogliola mentre tutti gli altri proseguiranno verso il sud Italia.
Le 84 persone provengono soprattutto da paesi dell’Africa subsahariana: Guinea, Nord Sudan, Camerun, Costa d’Avorio, Mali, Niger, Burkina Faso, Gambia e Senegal. Dal report medico provvisorio trasmesso dalla nave, i migranti risultano in condizioni di salute nel complesso buone e stabili. Molti hanno riferito di essere stati in mare tra le 48 e le 72 ore: per questo presentano dolori muscolari diffusi, mal di testa, nausea, vomito e segni moderati di disidratazione. Alcuni hanno avuto bisogno di terapia endovenosa con fluidi, ma non sono emerse infezioni nel gruppo.

La Solidaire, di proprietà del filantropo italo-argentino Enrique Piñeyro, è la più grande delle navi ong attualmente operative nel Mediterraneo. Ad accoglierla la consueta macchina organizzativa collaudata, coordinata dalla prefettura di Chieti: forze dell’ordine, polizia di frontiera, personale sanitario dell’Usmaf, Croce Rossa, Asl e Protezione civile.
Dopo l’identificazione e i controlli sanitari in banchina, i migranti saranno trasferiti nell’area di sosta di contrada Tamarete per ricevere assistenza e ristoro, prima della redistribuzione nei centri di accoglienza con destinazioni da assegnare.
