Donna trovata morta sulla Sp 48 a Teramo forse travolta da un autobus

Gabriella Di Ottavio, la 64enne trovata senza vita ieri sera sulla Provinciale per Torricella Sicura, potrebbe essere rimasta vittima della manovra di un autobus. Lettera aperta di una residente

Si comincia a delineare la dinamica che ha portato alla morte di Gabriella Di Ottavio la donna di 64 anni trovata senza vita nella serata di ieri sul ciglio della strada in via Brodolini a Teramo, nel tratto della provinciale 48 per Torricella, poco fuori dal quartiere di San Venanzo. La donna potrebbe essere stata investita e uccisa da autobus di passaggio o in manovra, sembra il numero 5, lo stesso con cui spesso tornava a casa.

Per consentire ulteriori accertamenti il mezzo è stato posto sotto sequestro ed è stato sentito l’autista che ieri sera percorreva la linea 5 Piazza Garibaldi-San Venanzo e che abitualmente manovra al capolinea proprio nello slargo di fronte alla curva dove è stato rinvenuto il cadavere. I tecnici della Scientifica della Polizia di Stato, che lavorano al caso assieme ai colleghi della polizia stradale, dell’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico e della squadra mobile, hanno visionato le telecamere di alcune abitazioni della zona e stanno eseguendo i rilievi sul mezzo pesante per individuare elementi di correlazione con le tracce rinvenute sul corpo della donna e per terra, sull’asfalto di via Brodolini. Una ricostruzione compatibile con l’episodio potrebbe essere che l’autista del bus, nell’effettuare la manovra, senza accorgersene, avrebbe potuto travolgere in retromarcia la donna, e trascinarla fino all’aiuola sul fronte strada. Un drammatico incidente, che riapre la problematica della scarsa illuminazione e della mancanza di marciapiedi nelle zone di periferia, in particolare vicino alle fermate degli autobus.

In relazione alla situazione della sicurezza nell’area in cui ha perso la vita Gabriella Di Ottavio, alla redazione del Tg8 è giunta una lettera aperta inviata da una residente della zona. La pubblichiamo integralmente:

“Ho pensato molto se scrivere questa lettera, perché le emozioni si accavallano e sono contrastanti. Da ieri sera la zona in cui abito è tristemente salita alla ribalta delle cronache, non è mia intenzione parlare dell’accaduto, né dire che sarebbe potuta andare in modo diverso se solo…anche perché non è ancora chiaro cosa sia successo e soprattutto perché faccio ancora fatica a realizzare che sia successo veramente ed una persona che ha vissuto la porta accanto alla mia per più di trent’anni non c’è più, quindi in merito a ciò prevale solo un’immensa tristezza.
Vorrei però dire che io vivo in questa stupenda zona da più di 40 anni, quando ci trasferimmo qui c’erano 4 case e io giocavo nelle campagne tra uliveti e vigneti, l’ho vista cambiare volto, diventando diversa da ciò che era prospettato sulla carta, visto che mancano tutti i servizi e non c’è neanche un’area verde curata dove possano giocare i bambini, almeno noi giocavamo nei campi…
Ora leggo nei vari articoli di mancanza di sicurezza, come se si scoprisse solo oggi, solo dopo un evento tragico, ma posso dire con certezza che tutte le amministrazioni che si sono susseguite in 40 anni ne sono state pienamente informate.
Prima mio padre, che aveva anche fondato l’associazione di quartiere e ne è stato presidente, poi io e mia madre, con altri nostri vicini, abbiamo fatto presente alle varie Amministrazioni che si sono succedute le necessità di questa zona, abbiamo accompagnato Sindaci ed Assessori in sopralluoghi e ci siamo sentiti fare tante promesse, ad oggi nessuna è stata mantenuta.
Ad un ex sindaco in periodo elettorale ho fatto fare un giro proprio nella zona dell’incidente e ci aveva promesso di asfaltare il piazzale dove girano gli autobus, mettere le luci ed una pensilina, nulla è stato fatto.
Così come anche diversi assessori dell’attuale giunta hanno verificato di persona che un tratto di strada è totalmente privo di illuminazione; le piante vanno tagliate, perché sono secche e pericolose (infatti una è caduta due settimane fa) e perché riducono la luce nelle zone dove ci sono i pali della luce; mancano i guardrail e in alcune zone sono stati sostituiti da ridicole transenne.
Le poche volte che viene fatta la manutenzione delle strade si fermano sempre al blocco di case che precede il nostro, come se oltre non ci fosse nulla, come se oltre il buio del tratto senza luci non ci fosse un’altra zona di residenti che pagano regolarmente le tasse e hanno diritto di vivere in un quartiere sicuro e curato.
Lavoro tutti i giorni a contatto con i Comuni, so benissimo che la coperta è sempre troppo corta e far quadrare i bilanci comunali è diventata un’opera da equilibristi, però c’è un limite ed il limite è il rispetto dei cittadini che si amministrano e verso di noi è venuto a mancare ed è ora che un po’ alla volta le varie mancanze vengano colmate, perché fare gli amministratori vuol dire rispondere alle necessità dei cittadini e se non sono necessità queste non so a cosa altro si debbano dedicare tempo e risorse.
Non si scopre ora che questa zona manca di sicurezza, soprattutto la notte, è stato detto è ripetuto, purtroppo è stato colpevolmente ignorato”

Lettera inviata da Viviana Arcangeli