No Ombrina: controffensiva al Tar

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Il Coordinamento No Ombrina, all’indomani del decreto Via positivo per la piattaforma petrolifera davanti alla Costa dei trabocchi, annuncia controffensiva al Tar.

“Il Governo Renzi si trovava di fronte ad una scelta chiara: da un lato tutelare i cittadini italiani e i loro diritti, dall’altra perseguire gli interessi delle società estere degli idrocarburi. Ha scelto i petrolieri – taglia corto in una nota il coordinamento No Ombrina – contro gli abruzzesi. Avevamo capito di che pasta era fatto questo Governo dallo Sblocca/Sporca Italia. Un governo talmente “forte” che si riduce a emanare decisioni di questo genere a ridosso di Ferragosto”

E’ uno schiaffo per il presidente della Regione Luciano D’Alfonso: la linea dialogante con il Governo è bocciata inesorabilmente. Noi cittadini eravamo preparati a questa evenienza e stiamo mettendo in atto tutte le possibili azioni. Sulla Commissione VIA avevamo chiesto di chiarire le ombre che diverse inchieste giornalistiche avevano evidenziato in questi mesi. Continueremo fino in fondo, in passato abbiamo vinto battaglie all’ultimo minuto, difenderemo la nostra terra e il nostro mare come sempre. Al Presidente della Regione diciamo: quando andiamo con centinaia di sindaci a Roma per contestare questo Governo? Quando si romperà definitivamente con Renzi, che non ha timore di costruire un enorme gasdotto sulle faglie sismiche più pericolose d’Europa passando anche per L’Aquila e di far trivellare davanti alla costa che dà lavoro a decine di migliaia di persone?

In Parlamento, soprattutto in Senato, non si deve parlare solo di numeri in senso politichese, s’inizi a parlare del numero di senatori delle varie regioni, Abruzzo compreso, pronti a cambiare le norme in parlamento sugli idrocarburi. Tanti presidenti delle regioni si stanno schierando, a parole, contro le trivelle. Ci sono grandi regioni con decine di parlamentari come Puglia e Campania. Alla riapertura del Parlamento la prima strada da perseguire è quella di una norma per salvare il mare. Poi si dovrà smontare lo Sblocca/Sporca Italia; prima che i danni diventino irreparabili.
Da subito bisogna mettere in campo ogni azione utile a livello di ricorsi, dal Tar alla Commissione Europea. La Regione da mesi annuncia la costituzione di un tavolo di lavoro permanente con le associazioni e i movimenti. Sarà finalmente convocato? Dalla prima lettura del Decreto emergono numerose criticità, come, ad esempio, quello di rimandare a fasi successive le informazioni sullo scavo delle condotte e sulle modalità di ancoraggio della mega-nave raffineria FPSO.”

Associazioni e movimenti continueranno, già dalla prossima settimana con il Festival Trivelle Zero dal 12 al 16 agosto a San Vito chietino, a realizzare iniziative per continuare la lotta e contribuire a fermare la deriva petrolifera in Abruzzo e in Italia.”