L’Aquila: assemblea Upi, dopo Mattarella la giornata dei Ministri

È’ stato il vice premier Matteo Salvini a concludere i Lavori dell’assemblea delle province all’Aquila. “Le province devono tornare ad essere con la P maiuscola – ha detto – con funzioni, personale e risorse”

La seconda e conclusiva giornata dell’assemblea nazionale dell’Upi, l’Unione delle province italiane, è stata ospitata dal ridotto del teatro comunale. Dopo la presenza ieri del presidente della Repubblica Sergio Mattarella quella di oggi è stata la giornata dei Ministri. Il Ministro Raffaele Fitto per parlare della sfida del Pnrr si è collegato in video. Era, invece, in presenza il Ministro della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo. In collegamento anche il vice premier Salvini (nella foto in basso).

Salvini e’ uno dei leader di partito che ha posto la questione delle province per primo. Ha spiegato il vice premier che molti la pensano come lui. Bisogna tornare all’elezione diretta del presidente a alle province con piene funzioni.

L’obiettivo, ha spiegato Salvini, e’ avere Personale e budget dalla primavera del 2024. L’Esame degli emendamenti finirà a breve, dunque per Salvini c’è tempo e volontà per tornare ad una provincia con la P maiuscola. Il vice premier e ministro ha anche aggiunto che condivide le parole del presidente Mattarella, non si può rimanere a metà, del resto avere in carico strade e scuole senza piene funzioni e’ impensabile.

Un bilancio assolutamente positivo quello venuto fuori dall’assemblea, sia a livello organizzativo che di contenuti perché il tema della riforma delle province e’ al centro dell’agenda nazionale ora con molta forza, come ribadito da tutti i presenti. Soddisfatto il presidente della provincia dell’Aquila Angelo Caruso.

Fitto ha parlato di una Collaborazione molto positiva con le Province e ci si avvia verso una fase molto complessa e attiva.

“Sui piani urbani integrati per le periferie “nonostante dei dati che obiettivamente lasciano intendere criticità enormi e importanti, c’è l’insistenza per lasciare l’intervento all’interno del Pnrr. Io
penso che chi punta a rimanere nel Pnrr e non spostarsi su altri  programmi, debba avere la possibilità di accettare quello che il governo proporrà in questi casi”. 

Il Ministro è poi tornato sulla proposta emersa alla cabina di regia per la quale in caso di sanzioni, comuni e altri enti attuatori contribuiranno al pagamento e finanzieranno gli interventi non ammessi al piano.

“Un articolo di legge che responsabilizza tutti”, spiega Fitto, perché “sarebbe singolare insistere perché rimanga un intervento nel Pnrr e tra un anno o due magari trovare giustificazioni e scaricare la resposabilità sul governo”.

Fitto ricorda l’obiettivo passa dal realizzare per intero almeno un Piano urbano integrato in ognuna delle 14 città metropolitane.

“Tutti i miei interlocutori sono molto orientati e positivi su questo, io temo che non sia così”, aggiunge e “stiamo passando a una verifica sulla tempistica”.
 

L’intervento di Zangrillo è stato proprio sulla nuova provincia e il suo ruolo della pubblica amministrazione. Il Ministro si è detto completamente d’accordo con il discorso di Mattarella. Le province sono importantissime. Per quel che riguarda la pubblica amministrazione ha detto che la sfida è in atto per la semplificazione. L’Aquila è una città straordinaria che sta dimostrando grandi capacità. Per il rinnovo dei contratti della pubblica amministrazione ha detto che si farà sottolineando però la situazione trovata al suo insediamento. Ora si stanno stabilizzando contratti di molti e molti anni fa.
Si è parlato di provincia in tutte le sfaccettature perché i presidenti e l’Upi attendono risposte chiaro dal Governo per superare la legge Delrio che alla provincia ha tolto molte competenze. Anche Mattarella ieri ha parlato della centralità di queste amministrazioni, essenziali per le comunità.

 “Da parte mia e del dicastero – ha detto Zangrillo –  compirò tutti gli sforzi affinché questa situazione sia superata e si restituiscano alle province tutte le deleghe e le funzioni che le province hanno dimostrato nella loro storia di saper svolgere egregiamente. Le province – conclude il ministro – sono vive, proiettate al futuro, un certo propulsore di innovazione e investimenti che rispondono e sanno rispondere alle esigenze della collettività”.